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Uno studio ed un'analisi dell'offerta ricettiva dei bed & breakfast in Sicilia

di Loriana Caponnetto

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO CARLO BO
DIPARTIMENTO DI ECONOMIA, SOCIETA, POLITICA- DESP
Corso di Laurea Magistrale in MARKETING E COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE
Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Federica Murmura
Anno Accademico: 2017/2018

3.1 - Caratteristiche medie della struttura

Come accennato poc’anzi, la prima sezione del sondaggio raccoglie tutti quei dati utili ad operare un’analisi delle caratteristiche della struttura ricettiva.
In particolare, era prevista la domanda “In quale zona è situato il B&B”, con la possibilità di scegliere tra diverse opzioni già predisposte.
La maggior parte risulta essere localizzato in centro città (39,3%), segue con il (26,2%) la zona costiera, ed infine in percentuali minori, il borgo (8,2%), e le zone rurali (7,5%); Altro (9,2%).
Per ciò che riguarda la tipologia di struttura abitativa, la maggior parte dei B&B risulta essere situato perlopiù in abitazioni indipendenti, ville e appartamenti siti in condominio, in una percentuale piuttosto omogenea (30% circa), seguono altre opzioni in misura minoritaria come i casali rurali (13,9%) e altre tipologie che data l’esigua percentuale possiamo valutare come trascurabili e quindi non riportiamo.
La maggior parte dei partecipanti (il 28,5%) dichiara che il proprio B&B è attivo da circa 2-4 anni e il 23 % da meno di due anni. Si potrebbe dedurre dunque che una buona fetta dei B&B valutati sia abbastanza giovane e ciò potrebbe testimoniare come molti gestori abbiano deciso di cavalcare l’onda della grande diffusione di questa nuova tipologia di esercizio ricettivo.
Ma se da un lato sembra che una buona parte dei B&B considerati sia nato da tempi abbastanza recenti, i restanti risultati dimostrano che esiste anche un altro rilevante numero di strutture che invece è attivo da tempi decisamente più lunghi (il 22% infatti dichiara di essere in attività da 4-8 anni, il 17,4% da più di 10 anni e il 9,2% da 8-anni).
L’analisi che emerge da questo particolare dato è che vi è una situazione abbastanza eterogenea per quel che riguarda la creazione di nuove strutture ricettive adibite a B&B in Sicilia, infatti se da un lato ne vengono create sempre di nuove ogni anno con l’intenzione di sfruttare questa nuova fetta di mercato dedicata all’ospitalità informale, dall’altro le attività già esistenti sono abbastanza longeve e durature.
Data la naturale forma non organizzativa dei B&B, possiamo dedurre infatti che un esercizio attivo da più di 10 anni costituisce un esempio positivo in quanto è riuscito ad offrire una qualità e un livello di servizio sicuramente apprezzato dalla clientela, e a realizzare una formula di successo.
Uno studio condotto sul mercato dei bed&breakfast di Buffalo City in Sud Africa, afferma come l’80% delle micro-imprese e il 60% delle piccole aziende cessi di operare generalmente dopo 5 anni; ciò è attribuibile a problemi di sottocapitalizzazione, di difficoltà nell’accesso al capitale di esercizio, ad un più alto costo di accesso al mercato rispetto ad altre imprese e alla presenza di lavoro meno specializzato.
Il mercato del B&B rientra pienamente nella categoria in questione e si trova ad affrontare ugualmente questo tipo di problemi.
Possiamo quindi trarre delle conclusioni più che positive rispetto a quanto emerso dalla realtà siciliana.

Il 62 % dei gestori partecipanti al sondaggio dichiara di disporre l’apertura della struttura per tutto l’anno (soltanto il 38% ha un’apertura stagionale), se ne deduce quindi, secondo quanto già appreso precedentemente, che la maggior parte degli operatori sia dotato di Partita Iva e abbia quindi optato per una gestione più imprenditoriale della struttura, cercando così di allargare il proprio bacino di clientela.
Questo dato rispecchia in parte quanto affermato dal Rapporto B&B Italia 2016, relativo ad un’indagine, già ripresa precedentemente in questa trattazione, condotta a livello nazionale e pubblicata attraverso un portale web dedicato ai Bed&Breakfast in Italia.
Nel Rapporto emergeva infatti che il 43,13% dei gestori intervistati operanti a livello nazionale, prevede l’apertura dell’attività per tutto l’anno, mentre solo nel 15,55% dei casi l’attività ha carattere stagionale.

La maggior parte dei B&B considerati possiede una buona capacità ricettiva, infatti dal sondaggio emerge come 134 dei 305 rispondenti dichiari di avere un numero di camere disponibili superiore a 3 (43,9%) e il 32,1% dichiari di averne 3.
Anche quest’ultimo dato potrebbe interpretarsi in linea con quanto emerso dall’indagine a livello nazionale: il 37,3%, ossia la maggioranza dei gestori, ha dichiarato infatti di disporre di almeno 3 camere all’interno della propria struttura.
Il 74,4% degli intervistati possiede una classificazione a 3 stelle che, da quanto detto precedentemente, sappiamo essere il massimo livello attribuibile per un B&B. Ciò è dunque indice del fatto che all’interno delle strutture, è presente un certo livello di dotazioni e di comfort, non minimali, e quindi questo può senz’altro costituire una prerogativa ad un altrettanto buon livello del servizio. Il n° dei dipendenti assunti è relativamente basso, il 69,3% ha in carico solo un dipendente all’interno della struttura, mentre il 23,9% fino a due dipendenti. Solo una percentuale minima dei gestori intervistati ha dichiarato di averne più di 3.
Effettivamente questa particolare tipologia di attività comunque non richiede generalmente un alto numero di collaboratori.
88 dei 305 intervistati ha scelto di dichiarare il fatturato medio annuale relativo alla struttura, la domanda era infatti facoltativa.
La fascia di fatturato registrata va dai 600-1.000 euro fino ad un massimo di 140.000 euro.
La maggior dei soggetti che hanno dichiarato le cifre di fatturato più basse, quindi circa 1000/2000 euro l’anno, si sono preoccupati di specificare che l’attività era di recente apertura (1 anno o meno).
Per il resto, sembra che coloro che abbiano dichiarato cifre più elevate siano invece giunti ad una fase matura e stabile dell’attività, riuscendo ad ottenere un alto tasso di occupazione delle camere quasi tutto l’anno anche grazie un elevato turnover della clientela.
Ciò è indice del fatto che il gestore ha saputo sviluppare una certa abilità nell’attrarre nuovi clienti e perché no, ad incrementare la customer retention; entrambi sono però espressione non solo di una certa validità a livello dell’offerta e dei servizi proposti al cliente, i quali devono essere necessariamente soddisfacenti, ma anche a livello di una buona reputazione di cui l’esercizio sicuramente gode all’interno del mercato di riferimento.

Passando all’analisi dei servizi presenti nelle strutture intervistate, che vadano oltre quelli di base previsti normalmente secondo il regolamento legislativo in tema di B&B, è emerso come vi sia una larga varietà di prestazioni aggiuntive che vanno ad arricchire l’offerta proposta dai gestori:
- il 62% offre un servizio di organizzazione di trasferimenti (ad es. il servizio navetta per il centro storico, ecc.)
- il 56,1% la programmazione di visite guidate
- il 54,1% assicura un servizio di parcheggio esclusivamente riservato
- il 53,8% organizzazione di transfer da/per aeroporto
- il 47,9% offre il servizio di prenotazione presso altre strutture
- il 47,2% suggerisce itinerari turistici culturali, enogastronomici, ecc.
- il 34,4% offre servizio di lavanderia
- il 33,3 prevede un servizio di noleggio canoa, bici, ecc.
- il 30,2% predispone eventuale servizio in camera o di sveglia al mattino
- il 32,1% servizio di prenotazione biglietti
- il 13,8% ha previsto l’organizzazione di mini corsi di cucina, yoga, ecc.
- nel 12,1% è presente anche un servizio di baby-sitting
- l’8,9% prevede un servizio di assistenza di animali al seguito degli ospiti
- infine, il 52,5% ha attivato convenzioni con ristoranti, enoteche e negozi locali

In molti B&B sono previste inoltre diverse dotazioni aggiuntive all’interno della struttura, sebbene in misura meno compatta:
- nel 44,9% delle strutture è presente un salotto comune con TV
- il 38,4% dispone di una postazione per la preparazione di pasti
- il 31,5% di una postazione per l’utilizzo di telefono/fax o computer
- il 24,3% ha dotato le camere di una cassetta di sicurezza
- il 6,9% ha previsto una sala bar

Esse sono inoltre dotate di:
- giardino (il 42,6%)
- spazio giochi all’aperto (17%)
- impianti specifici per l’accesso ai disabili (16,1%)
- piscina (9,8%)
- tavoli da gioco (es. da biliardo, ping pong, ecc.) (4,9%)
- spazio giochi interno per bambini (3,6)
- campi da gioco (es. calcio, tennis, ecc.), (2,3%)

È stato infine possibile analizzare più da vicino le specifiche dotazioni presenti all’interno delle camere.

Quasi tutte le strutture intervistate, con percentuali che oscillano tra l’89% e il 92%, quindi molto elevate, sono presenti aria condizionata, Tv e attrezzature da toilette come phon, monodose shampoo/saponi, ecc.
Il 71,8% dei gestori ha anche dotato le camere di materassi di alta qualità.
Sono presenti inoltre
- frigo (54,4%)
- culla per neonati (54,8%)
- attrezzature per la preparazione di bevande (45,9%)
- tv satellitare (30,8%)
- mini bar (28,9%)
- Asse da stiro (25,2%)
- radio (12,8%), telefono (7,2%)
- libri (36,7%), CD/DVD (6,9%)

A questo punto è stato chiesto agli operatori intervistati di elencare successivamente tutti quegli elementi che, secondo la loro esperienza come gestori di B&B, soddisfano maggiormente i desideri e le esigenze della clientela. Al primo posto risulta esserci l’accoglienza (secondo l’87,9% dei partecipanti al sondaggio), seguono la colazione (80%) e l’alloggio (75,1%).
Nonostante essi avessero la possibilità di selezionare molteplici risposte, sono stati omogeneamente concordi nell’indicare solamente questi 3 elementi come rilevanti per ottenere un cliente soddisfatto.
Il 57,7% infine ha anche indicato prezzo e collocazione del B&B come ulteriori elementi rilevanti.
Le risposte emerse dal nostro questionario sono coerenti con quanto risultante a livello nazionale. Nel sondaggio condotto sui B&B italiani infatti, il 75% degli intervistati ha indicato l’accoglienza come requisito di maggior gradimento da parte degli ospiti; seguono l’alloggio (57,8%), il prezzo (54,8) e la colazione (45,8%).
L’aspetto positivo da sottolineare in questo caso è che il maggior gradimento dell’ospitalità rilevato in entrambi i sondaggi considerati, è ampiamente in linea con la filosofia propria del B&B, in cui il valore aggiunto di questo tipo di ricettività è proprio data dall’incontro e dal contatto diretto con la gente del luogo e il territorio in cui questi abitano.
Terremo in considerazione questi risultati per l’analisi dei dati successivi.