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Uno studio ed un'analisi dell'offerta ricettiva dei bed & breakfast in Sicilia

di Loriana Caponnetto

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO CARLO BO
DIPARTIMENTO DI ECONOMIA, SOCIETA, POLITICA- DESP
Corso di Laurea Magistrale in MARKETING E COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE
Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Federica Murmura
Anno Accademico: 2017/2018

3.6 - L'associazionismo a livello locale, regionale e nazionale

La risposta relativa alla domanda “Quanto è importante attuare strategie di collaborazione con associazioni o altri partner del settore?” posta appositamente al gestore, ha raccolto un risultato eterogeneo.
Anche in questo caso è stato chiesto di attribuire un punteggio da 1(poco importante) a 5 (molto importante).
Il 50,2% ha espresso un giudizio uguale a 5, reputandolo quindi molto importante, il 28,2% ha attribuito un punteggio di 4, ritenendolo comunque abbastanza importante, il 17,4% invece si è collocato in una posizione intermedia, giudicando tali strategie di collaborazione come mediamente importanti.
Ci sono poi un 2,6% e un 1,6% che si collocano all’inizio della scala lineare e che attribuiscono un’importanza bassa o comunque nulla.
Il 50,5% dei gestori ha già avviato o comunque ha intenzione di avviare delle collaborazioni o partnership con attori del settore locali, attivi ad esempio nella ristorazione o nella vendita di prodotti tipici locali, per riuscire ad offrire delle vantaggiose convenzioni ai propri clienti.
Il 35,1% invece afferma di non essere interessato in tal senso.
Il 14,4 % non ci aveva mai pensato prima.
Agli intervistati che avevano risposto positivamente, veniva chiesto successivamente di specificare liberamente con che tipologia di soggetti locali avessero avviato collaborazioni.

L’elenco è stato lungo ed eterogeneo, tra i più indicati vi sono stati:

  • ristoranti, pizzerie, bar, trattorie
  • piccoli negozi/botteghe di prodotti tipici locali
  • negozi di artigianato locali (di ceramiche tipiche, ecc.)
  • negozi di noleggio auto/barche/bici
  • piccole agenzie turistiche per organizzazione di escursioni
  • autobus turistici o servizi transfer
  • stabilimenti balneari
  • parcheggi/ garage privati
  • altri Bed&breakfast
  • aziende agricole biologiche
  • musei a gestione privata
  • agriturismi

Alcuni degli intervistati sono intervenuti in maniera più approfondita sull’argomento, specificando ad esempio in un caso specifico, che il gestore si preoccupa anche di garantire la mezza pensione o la pensione completa al cliente, collaborando con alcuni ristoranti.
Ciò avviene presentando apposito biglietto timbrato fornito dal gestore in cui viene garantito all’ospite del B&B uno sconto del 10%
Lo stesso gestore indicava anche la collaborazione con un panificio locale che offre ai suoi ospiti assaggi di prodotti tipici del territorio, da poter eventualmente acquistare lì stesso.

Altra testimonianza interessante fornita da un altro intervistato ci spiega la collaborazione con un’arancineria, negozio enogastronomico che produce la tipica specialità siciliana dell’arancino.
In bassa stagione il negozio fornisce al gestore un ticket per stanza, offrendo all’ospite un arancino gratis.
Lo stesso gestore aveva già avviato la collaborazione con un pasticcere della zona che in bassa stagione gli fornisce dei biscotti tipici locali da far trovare in stanza come omaggio agli ospiti.
Questi costituiscono certamente degli esempi interessanti, che contribuiscono in modo particolare ad accrescere qualitativamente l’esperienza del cliente curandone l’accoglienza, e ad alimentare quindi la customer care.
Ma non solo, l’ospite grazie a questo tipo di collaborazioni viene coinvolto nella realtà territoriale, conosce la storia e le tradizioni locali, vive una esperienza più autentica, rispondendo così alle sue esigenze; che poi alla fine è proprio quello che ricerca. Secondo uno studio condotto sugli effetti delle reti interpersonali nelle business performance ottenute dagli operatori di B&B in Taiwan, il gestore di un Bed&Breakfast dovrebbe conoscere le specialità e le tradizioni del territorio di riferimento, nonché tutte quelle risorse e quegli elementi di cui possa far uso per sviluppare un’offerta unica ed ottenere così un reale vantaggio competitivo.

Per quanto riguarda le forme di associazionismo a livello provinciale, regionale e nazionale che riuniscono i B&B presenti nel territorio siciliano, sono pochi quelli che ne prendono parte, solamente il 19,3%.
Tra questi, le associazioni appositamente indicate dai gestori sono diverse (AAT Associazione albergatori Taormina, ABBETNEA, AREBBA, AIGO Confesercenti, AST Marsala, ATC, Cefalù Hosts, Federalberghi, Etna Tourism Consorzio, Associazione Sicilia Costa Iblea).
Si tratta generalmente di organizzazioni o associazioni che hanno come obiettivo quello di riunire gli imprenditori locali attivi nel mercato ricettivo per far sì che si possa lavorare di concerto e fare rete, ottenendo così una serie di vantaggi. In alcuni casi, come ad esempio l’ABBETNEA, vengono riuniti tutti quei B&B situati in immobili di particolare pregio o arredati con ricercata eleganza, che si rivolgono ad un determinato target di turista, esigente, d’élite, e che ricerca un’esperienza di viaggio e di alloggio autentica ma allo stesso tempo di qualità.
L’associazione a tali organizzazioni dà spesso luogo a diversi vantaggi nei confronti dell’associato, come la condivisione di iniziative ed eventi a favore del turismo nel territorio, la possibilità di partecipare a fiere del settore turistico in Italia e all’estero, l’organizzazione di seminari formativi periodici gratuiti e servizi a condizioni vantaggiose presso diversi partner o fornitori. Tali associazioni spesso si fanno carico, tra l’altro, di produrre materiale cartaceo di presentazione per le strutture, come brochure o guide, e si occupano di intermediare tra i Bed&Breakfast e i turisti, anche attraverso apposito sito Web. La partecipazione a tali circuiti associativi dunque, costituisce un’opportunità certamente positiva perché favorisce il successo dell’attività attraverso un miglioramento dell’imprenditorialità del gestore e delle iniziative che egli può mettere in atto.
Lo studio sopra citato condotto sui B&B in Taiwan ci ricorda tra l’altro che, attraverso una cerchia di strette relazioni associative inserite in un contesto di relazioni più ampio e attraverso lo scambio di informazioni, i gestori coinvolti possono trarre diversi vantaggi, derivanti dalla mutualità di tali transazioni, quali sostegno, consigli, e a volte persino scambi monetari.
Del resto, gli studi sociologici relativi alla creazione di reti sociali per l’individuo, possono confermarci come sia importante cercare di ricomprendere diverse persone all’interno del proprio circolo, dove più ne entrano a far parte, più è probabile che si possa ottenere sostegno di tipo economico e finanziario, nonché di tipo emotivo e sociale.
Al contrario, le situazioni di esclusione sono caratterizzate da una forma impoverita di reti relazionali, dove quest’ultime sono assoggettate ad una estrema omogeneità e limitatezza. Questo, di conseguenza impedisce l’accesso ad altre tipologie di legami che consentano di connettersi (in qualità di “ponti”) con altre risorse, il cui accesso è necessario al miglioramento delle proprie condizioni di esistenza.
La struttura delle reti quindi può essere considerata anche come uno dei fattori causali delle situazioni di esclusione sociale, che comportano tra l’altro la nonaccessibilità alle informazioni.
È stato chiesto successivamente ai gestori se avessero stabilito in qualche modo collegamenti di tipo associativo a siti, aziende o circuiti di promozione d’offerta ricettiva di B&B a livello nazionale.
Solo il 24,3% ha dichiarato di averne stabilito.
Riguardo ai benefici o vantaggi percepiti dagli operatori rispetto alla partecipazione a tali circuiti, quello che è maggiormente indicato è un ritorno d’immagine e un vantaggio pubblicitario a beneficio della struttura, (71,4%). Un 23,8% ha dichiarato di ricevere invece anche dei benefici in ambito economico e fiscale.
Il 38,1% invece afferma di trarre alcuni vantaggi derivanti da uno scambio di informazioni più fluido ed un 20,2% da un utilizzo comune delle risorse.

Per ciò che riguarda l’analisi di quest’ultimo tema trattato emerge in definitiva un gap. Dai dati analizzati si rileva infatti come, nonostante la prima domanda rivolta agli intervistati avesse dato esito positivo rispetto ad una forte importanza attribuita dagli operatori in merito al fare rete e collaborare con altre realtà locali, nella pratica solo la metà agisce concretamente nel dare seguito a questa idea.
Ciò quindi costituisce uno dei punti deboli dell’offerta dei B&B siciliani ed un elemento su cui sicuramente dover lavorare assegnando maggiori risorse per accrescere la coordinazione e rafforzare la competitività delle strutture ricettive in questione.
A proposito della partecipazione a forme di network, l’indagine portata avanti dall’Osservatorio Nazionale del B&B nel 2003, aveva già rilevato una scarsa adesione da parte dei gestori a livello nazionale. Alla domanda “il B&B partecipa a qualche forma di network?” anche qui, solo il 52,5% aveva risposto positivamente, nonostante l’80% di questi riconosca le opportunità che ne derivano in maniera diretta e si ritenga molto soddisfatto della partecipazione a circuiti e reti associazionistiche.
Nel caso di circuiti che riuniscono le strutture a livello regionale o nazionale, tra i vantaggi di cui i gestori affiliati possono beneficiare, c’è anche quello di dotarsi di un “marchio” o “logo” distintivo, e di poter così mostrare preventivamente una certa garanzia di qualità all’ospite, anche perché tra i requisiti che consentono al gestore di diventare associato, c’è, il più delle volte, proprio quello di sottoporre la propria attività a dei controlli qualitativi da parte dell’associazione stessa.
L’indagine condotta a livello nazionale continuava verificando specificatamente che coloro che facevano parte di un network erano anche quelli più attivi nella promozione autonoma (pubblicità a pagamento, inserimento nelle guide turistiche, ecc.), nonostante per essa si affidassero prevalentemente agli operatori esterni coinvolti nel network stesso.
C’è di più, confrontando ancora i dati relativi all’appartenenza a un network con quelli relativi alle motivazioni di apertura dell’attività, emergeva come coloro che nella gestione della struttura dichiaravano di essere guidati più da una passione per l’ospitalità piuttosto che da un mero interesse economico, erano anche quelli più propensi a fare rete e ad associarsi.
Dunque, la motivazione alla base della scelta di dedicarsi all’offerta di questo tipo di ospitalità ricettiva, anche in questo caso, risulta essere fondamentale, non solo perché influenza la reattività del gestore al contesto che lo circonda, e ne caratterizza quindi la tipologia delle azioni messe in atto, ma soprattutto perché da questa dipende poi la performance finale ottenuta nel complesso dell’iter gestionale della struttura.