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Le relazioni per la sostenibilità del turismo: evidenze nelle città Unesco di Ragusa, Modica e Scicli

di Maria Velardita
Università per Stranieri di Siena
Facoltà di Lingua e Cultura Italiana
Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Cultura in Ambito Turistico - Imprenditoriali

Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Daniela Argento
Correlatore: Chiar.mo Prof. Massimiliano Tabusi
Tesi di laurea di: Maria Velardita

3.5 - Riflessioni di sintesi

In questo capitolo abbiamo analizzato la situazione turistica della Sicilia, dedicando interamente alcuni paragrafi ad una delle sue province: Ragusa.

La Sicilia è la più grande isola del Mediterraneo, la cui storia è stata caratterizzata dalle innumerevoli invasioni da parte di civiltà diverse. La sua posizione strategica permetteva, infatti, a chi la dominava, di controllare il mar Mediterraneo e le principali rotte commerciali che lo attraversavano.

Dopo aver approfondito la storia di questa regione, abbiamo dato alcune informazioni riguardanti l'economia dell'isola. Essa si basa principalmente sull'agricoltura, che ha conosciuto una relativa modernizzazione durante l'ultimo ventennio; risorse molto importanti sono anche la pesca e l'allevamento. L'industria è in prevalenza di tipo estrattivo, grazie alla presenza di miniere di salgemma, di giacimenti di petrolio e di gas naturale, tuttavia, sono presenti anche stabilimenti chimici ed attività manifatturiere di piccole dimensioni. Per quanto riguarda il terziario, esso vede un alto numero di impiegati nella pubblica amministrazione, mentre carente è il settore commerciale, a causa della sua frammentazione in tante piccole unità produttive che non riescono a reggere la concorrenza nazionale ed internazionale.

Fortunatamente la Sicilia può contare su un elevato potenziale turistico, dato dalla compresenza di testimonianze storiche e bellezze naturali, racchiuse in un'unica regione. Come abbiamo visto, in questa regione vi sono ben cinque siti UNESCO e tantissime altre attrattive di carattere culturale e paesaggistico.

Attraverso la citazione di alcune leggi emanate in questo ambito, ci è stato possibile distinguere tra competenze statali e regionali in materia di turismo. In particolare, la Sicilia, con la nuova legge regionale 15 settembre 2005, n. 10, possiede un nuovo quadro normativo ricco che prevede, tra le varie disposizioni, l'abolizione delle A.A.S.T. e delle A.A.P.I.T. e la creazione dei distretti turistici.

Successivamente, abbiamo analizzato la problematica relativa alla concentrazione dei flussi turistici in determinati periodi dell'anno, cercando delle possibili soluzioni che permettano di ridurre il divario tra alta e bassa stagione. Di questi flussi, inoltre, abbiamo esaminato la provenienza, sia per quanto riguarda gli Italiani che gli stranieri.

Altro ostacolo allo sviluppo turistico della regione, è quello inerente alla carenza di infrastrutture. A tal proposito, sia la rete stradale che quella ferroviaria mostrano delle condizioni di notevole arretratezza che non permettono collegamenti veloci o diretti, né tra le stesse città dell'isola, né tra queste e le regioni più vicine. La situazione dei porti e degli aeroporti è, invece, leggermente migliore.

Per ciò che concerne l'offerta ricettiva, abbiamo descritto le tipologie di esercizi più diffusi all'interno dell'isola, notando come essi siano in maggior parte strutture di piccole dimensioni. Quelli più grandi sono, invece, gestiti solitamente dai tour operator.

Secondo alcuni, le piccole dimensioni della gran parte delle strutture non permettono alle località siciliane di competere con le loro concorrenti nazionali ed internazionali; secondo altri, diversamente, esse rappresentano invece un vantaggio, poiché sono delle attività meno invasive nei confronti dell'ambiente e ad alto impatto umano, più adatte, dunque, a diffondere in Sicilia le logiche del turismo relazionale e sostenibile.

Una volta analizzato il settore turistico in Sicilia, siamo passati al caso specifico della provincia di Ragusa. Di questo comprensorio, abbiamo fornito alcune informazioni riguardanti la popolazione e l'economia, per poi continuare a parlare dei principali problemi che ostacolano ingiustamente il decollo, a livello turistico, della zona, nonostante la presenza, in essa, di risorse turistiche varie ed affascinanti. Il patrimonio naturale e culturale di questa provincia è talmente vario da poter creare diversi itinerari, in base ai gusti ed al desiderio di conoscenza dei visitatori. A tal proposito, abbiamo citato percorsi incentrati sull'archeologia o sull'architettura tardo barocca, la cui particolarità ha fatto sì che alcune delle città della provincia rientrassero nel sito UNESCO del Val di Noto; ed ancora, percorsi agresti e naturalistici, lungo le coste o su e giù per i monti Iblei; alla scoperta delle tradizioni locali o delle manifestazioni che valorizzano i prodotti tipici.

Infine, abbiamo soffermato l'attenzione sui tre comuni della provincia di Ragusa che, dal 2002, fanno parte del patrimonio mondiale dell'umanità: Ragusa, Modica e Scicli. Di queste tre città abbiamo illustrato molto brevemente i monumenti e le opere più importanti da visitare. Proprio a questi tre comuni sarà rivolta l'indagine empirica su cui verterà l'intero capitolo che segue.