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Maison Degas Napoli - Consigli Turistici
Affittacamere

I consigli per turisti del gestore

Itinerari Classici e Monumenti da non perdere per chi visita Napoli.

Il nostro Hotel è situato in una posizione strategica: In piazza del Gesu’Nuovo, punto di inizio di Spaccanapoli e i Decumani. Da qui, l’accesso al CENTRO STORICO, PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITA’ UNESCO. Già in piazza, dalle camere, potrete ammirare la sontuosità di due simboli architettonici di Napoli: la basilica di Santa Chiara, col suo chiostro majolicato, e la chiesa del Gesù Nuovo.
Altri punti di interesse nel centro storico:
Mura Greche
Palazzo Pandola
Guglia dell'Immacolata
Palazzo Filomarino
Guglia di San Domenico
Chiesa di San Domenico Maggiore
Sala del Tesoro di San Domenico Maggiore
Museo Cappella San Severo
Chiesa di Sant'Angelo a Nilo
Statua del Nilo
Cappella Monte di Pietà
La via dei presepi
Complesso Monastico e Chiostro di San Gregorio Armeno
Area Archeologica di San Lorenzo
Basilica di San Lorenzo Maggiore
Basilica di San Paolo Maggiore
Napoli Sotterranea
Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio
Ipogeo della Chiesa del Purgatorio
Cappella Pontano
Chiesa di San Pietro a Majella

Il mezzo più comodo per muoversi a Napoli.

Grazie alla posizione strategica della nostra struttura, il mezzo ideale per muoversi è. . a piedi! Si, perchè l'Hotel Maison Degas si trova nel cuore del centro antico che va visitato a piedi in modo tale da goderne appieno tutto il suo fascino.

I Ristoranti consigliati, le trattorie caratteristiche, le dolcerie, bar a pub consigliati.

Sono molti i luoghi dove degustare i prodotti tipici napoletani e campani che si trovano nelle vicinanze del nostro hotel, dalla famosa pasticceria "Scaturchio", fino alle famosissime pizzerie "Sorbillo" e "Di Matteo".

Il Piatto tipico. Le ricette delle Feste a Napoli.

Certamente a Napoli non mancano le prelibatezze culinarie, dai dolci come le mitiche "sfogliatelle" (la riccia e la frolla), servite fresche ogni mattina a colazione nel nostro albergo e quando arrivate al check-in, al salato (la pizza su tutti, ma anche la mozzarella, i salumi, i vini e tanto altro ancora!).

Cosa si usa fare in occasione delle Festività.

Le festività a Napoli sono sinonimo di cibo, quindi quando c'è una festa, Natale o Pasqua che sia, a Napoli si mangia! Per esempio, a Natale ci sono tanti dolci tipici come gli struffoli, i mustacciuoli e i roccocò oppure a Pasqua come non assaggiare una fetta di pastiera!

I segreti dei Palazzi o dei personaggi che hanno abitato Napoli.

Il palazzo Pignatelli di Monteleone, sede della Maison Degas, che è oggi è Monumento Nazionale, fu fatto erigere nel XVI secolo per volere della Duchessa Giroloma Colonna e occupava l’intera insula compresa tra Calata Trinità Maggiore, la via Domenico Capitelli, la via Maddaloni e il vico Monteleone. Nel 1718 il duca Niccolò commissionò all’architetto Ferdinando Sanfelice i lavori di ristrutturazione della parte centrale del palazzo. il Sanfelice, tra l’altro, ideò quello che resta di uno dei portali più interessanti e grandiosi dell’epoca barocca napoletana. Nella costruzione del maestoso portale si alternano, decorativamente lavorati, lo scuro piperno, caratteristica pietra napoletana ricavata dalla lava consolidata delle eruzioni del Vesuvio, e fregi di marmo bianco: largo il cortile, spaziosa e comoda la scalea principale tutta in piperno, ampie le stanze e luminose. Il palazzo fu ricordato da Giacomo Casanova nelle sue “Memorie” per i fastosi ricevimenti, i pranzi e le cene notturne a base di “maccheroni e frutti di mare, ed in particolar modo per le lunghe notti, che, con gran discrezione, vi si trascorrevano, in una delle sue molte stanze al terzo piano, al tavolo da gioco, dal proprietario duca Pignatelli di Monte Leone, dal Carafa duca di Maddaloni, dallo Statella principe del Càssero e da altri aristocratici napoletani.
Così si alternano in Napoli famiglie di Spagna e di Francia che, alleatesi a quelle di pretta origine napoletana vi si son poi definitivamente stabilite, in guisa che Napoli ben rappresenta la sede, la sintesi, e quasi il simbolo di una latinità nobilissima, in tutti i tempi. Il palazzo venne poi acquistato a gradi da Degas père:
l’edificio divenne così il palazzo del banchiere Degas, che vi si trasferì con la moglie e la numerosa figliolanza, nel 1825, affidandone i lavori di restauro ed adattamento alle esigenze di sua casa ad un altro noto architetto del tempo, Stefano Gasse, anch’egli di origine francese.