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Chic Nic! Ultime tendenze in fatto di scampagnate

Il manifesto più autorevole e più noto è certamente il capolavoro di Manet, Le dejeuner sur l’herbe, opera del 1863 che scandalizzò i parigini e che diede avvio alla rivoluzione impressionista. La tela, di grandi dimensioni, ritrae due uomini, elegantemente vestiti, seduti su un prato, all’ombra di grandi alberi. Accanto a loro una splendida natura morta di frutta e una fragrante michetta. Seduta sull’erba, tra i due uomini, c’è una donna completamente nuda che ammicca allo spettatore, mentre un’altra, in secondo piano, si sta rinfrescando sulla riva di un ruscello.

L’opera di Manet rappresenta quella pratica diffusissima del pic nic all’aria aperta che si diffuse nel XVIII secolo nonostante il termine sia stato coniato nel corso del 1600. Pic Nic è la contrazione del termine francese piquenique che in un francese arcaico abbina “pique” (prendere, rubacchiare) e “nique” (oggetto di poco valore). Il termine si riferiva, in origine, alla frugalità di un pasto, consumato fuori dai riti imposti per il pranzo, e composto da pochi e semplici cibi sottratti dalla cucina. La novità sulla quale si basava il pic nic era il piacere di stare a contatto con la natura e la partecipazione di più persone che portavano la roba da mangiare, in genere piatti freddi, da condividere con tutti i partecipanti. Con il passare del tempo il pic nic è diventato, nella bella stagione, una pratica molto diffusa e “popolare” nonostante ai primordi era un vezzo della classe nobiliare o dell’alta borghesia che era solita avere un seguito di servitori che imbandivano tavolate all’aria aperta a seguito di battute di caccia. I piatti del pic nic erano pane, salumi, uova, formaggi, frutta, torte il tutto accompagnato da analcolici o da vini e birre a bassa gradazione.

Una delle ultime tendenze in fatto di “scampagnate” è quella chiamata Chic Nic, l’evoluzione glamour e raffinata del pic nic. Quella che una volta era una soluzione comoda e low cost poter trascorrere una giornata in compagnia di amici all’aria aperta oggi è diventata una occasione per fare nuove esperienze di gusto e vacanza. Una proposta vasta e diversificata nella quale il contesto rimane en plein air ma si arricchisce di lussureggianti giardini di ville antiche e barche a vela. Lo Chic Nic si appropria inoltre di riti diventati di gran moda nel Terzo Millennio con brunch (breakfast e lunch) nei giardini in città.
Tra le proposte più chic c’è ad esempio quella di uno Chic Nic a Varese sul prato all’inglese di una villa settecentesca per poi ammirare, dopo aver spiluccato, gli arredi in stile impero e le opere d’arte contemporanea esposte nei saloni e nelle scuderie della tenuta. La Villa in questione è la nota Villa Panza, proprietà del Fondo Ambientale Italiano (FAI). Lo chef del ristorante prepara cestini per adulti e bambini che vanno dall’antipasto al dessert. Il cibo è preparato con gli alimenti che provengono dagli orti e dai frutteti della tenuta.

La parola pic nic fa venire in mente un prato fiorito, quasi mai il mare. Eppure qualcuno ha pensato di proporre una “scampagnata” in mare aperto. Se siete esperti di navigazione Internet allora cercate le proposte di un Chic Nic on board. Li propongono, ad esempio, l’Hotel Villa Cheta di Maratea e l’Hotel Poseidon in costiera amalfitana.

C’è anche la variante automobilistica del pic nic. E’ il caso di un pic nic on the road a bordo di macchine d’epoca.
Il classico pic nic all’interno dei parchi cittadini può diventare una sana abitudine a Milano dove si possono trovare degli inaspettati angoli di verde sui quali stendere un plaid e godersi l’ombra di alberi secolari lontani dai rumori della città. I Giardini della Guastalla, in Via Francesco Sforza, di fronte all’Università Statale, sono tra i più antichi della città e ospitano al loro interno una vasca settecentesca in stile barocco.
Un’altra alternativa è il Parco delle Basiliche, tra le basiliche di San Lorenzo e Sant’Eustorgio, in zona Ticinese. Ci sono locali che preparano dei cestini appositamente per il pic nic, ad esempio California Bakery (www.californiabakery.it ) dove si può acquistare un cestino di muffin al cioccolato o ai mirtilli, cheese cake, pancake per gli amanti dei dolci, o, se preferite il salato, potete prendere bagel farciti con pollo o salmone affumicato, cream cheese o il classico hamburger o l’ancora più classico Club Sandwich con tacchino e bacon.
Demetria (www.demetria.it ) prepara un menù biologico che cambia ogni giorno e contenuto in graziosi cestini in polpa di bambù compressa e biodegradabile: un occhio all’ambiente è diventato fondamentale.
Se volete uno Chic Nic in spiaggia senza rinunziare ai servizi di un ristorante potrete farvi servire un cestino di prelibatezze da un cameriere. Immaginate che bello, voi sdraiati sotto l’ombrellone a godervi il rumore del mare e, ad un a certa ora, arriva un cameriere ad allestirvi un raffinato spuntino. Lo propone La Locanda Don Serafino di Marina di Ragusa (www.locandadonserafino.it ). Nel cestino ci sono trofiette al pesce spada, melanzana e mentuccia, frittura di paranza, champenoise siciliano, mousse di ricotta con mandorle pralinate e cioccolato.
E sapete che esiste anche un pic nic futurista? I piatti sono sostituiti da lamine d’acciaio, le posate non si utilizzano così come prescriveva il “prazoalsole”, pic nic della tradizione futurista. Chi lo propone inserisce all’interno del cestino le ricette descritte da Filippo Tommaso Marinetti nel Manifesto della Cucina Futurista: Traidue (un sandwich), Mare d’Italia in Insalata, Tuttoriso e da bere, naturalmente, una Polibibita (un cocktail).


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