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Poveglia per tutti. I cittadini vogliono comprare l'isola all'asta

Forse rimarrà una utopia, forse no.

Bisogna aspettare il 6 maggio per conoscere le sorti dell'Isola di Poveglia. No, non si tratta degli importanti regali di compleanno dei Brangelini (la coppia Angelina Jolie e Brad Pitt) ma di un'isola della Laguna Veneta messa all'asta dal Demanio e che i cittadini stanno tentando di accaparrarsi per sottrarla alle speculazioni private che già da anni interessano fette di Laguna: dai magazzini della Dogana alla Salute trasformati in galleria privata della collezione di monsieur Pinout, al Fondaco dei Tedeschi a Rialto diventato Store di Benetton dopo essere stato sede delle Poste.

Non che non siano gradite le trasformazioni d'uso finanziate dai privati e che spesso servono a sottrarre spazi e monumenti da un sicuro degrado e abbandono, tuttavia l'ennesima espopriazione del patrimonio pubblico e la vendita all'asta hanno fatto insorgere un gruppo di veneziani e abitanti della Laguna che hanno deciso di partecipare all'asta per l'acquisto dell'isola di Poveglia, tanto più che il “bene” non verrà battuto a seguito della presentazione di un progetto o di un piano tecnico finanziario: se lo aggiudicherà l'offerta più alta e vantaggiosa per le casse dello Stato.

ll progetto dei cittadini veneziani, utopico e concreto al tempo stesso, si chiama “ Poveglia per tutti ” ed è nato da una trentina di abitanti che hanno deciso di non far passare nell'indifferenza generale l'ennesima privatizzazione dei canali veneziani. "Quando abbiamo saputo del bando», racconta Lorenzo Pesola, uno dei fondatori dell'associazione: "Ci siamo ritrovati per parlarne sulle fondamenta della Giudecca. Non possiamo accettare che la Laguna venga fatta a pezzi per essere ceduta a holding straniere". Nell'obiettivo degli organizzatori non ci sono occupazioni o barricate ma una meta utopica: raccogliere i soldi per comprare l'"Isola che non c'è".

"So che può sembrare paradossale, dover diventare proprietari di quelle coste per poterle ridare al pubblico", commenta Pesola: "Ma è l'unico modo che abbiamo". La campagna, così, è stata lanciata su Facebook : una raccolta fondi che vorrebbe coinvolgere appassionati da tutto il mondo, chiedendo loro 99 euro (80 per la cassaforte, 19 per entrare a far parte dell'associazione) che saranno restituiti qualora i fondi raccolti non bastassero a conquistare Poveglia.

Ad oggi sono quasi 10.000 i like raggiunti dalla Pagina Facebook Poveglia per Tutti e diverse personalità cittadine, Sincaco compreso, hanno dato la loro disponibilità ad associarsi. Tra gli associati anche parecchi stranieri in lotta per tutelare Venezia e il suo inestimabile e delicato patrimonio.

L'età media del gruppo dei fondatori di Poveglia per tutti è 40 anni, ma ci sono anche gli anziani, veri custodi della memoria storica della Laguna e così, a colpi di 99 euro, si tenta l'impossibile per restituire l'isola alla città. Poveglia è una delle isole più autentiche e popolari della Laguna, un fazzoletto di terra composto, in realtà, da tre isolotti collegati tra loro per una superficie totale di 75.000 mq dei quali 5.000 edificati. Dopo decenni a abbandono (dal 1968) e svariati tentativi di riqualificazione e trasformazione a fini turistci e culturali l'Agenzia del Demanio decide di vendere l'isola al miglior offerente. Se ad aggiudicarsela saranno i cittadini Poveglia verrà gestita democraticamente a fini pubblici; a tal fine prima di versare la quota gli aderenti sono invitati a firmare una carta costituzionale dove sono esplicitati i capisaldi della gestione. Innanzitutto la parte verde non verrà toccata. Verrà usata come parco pubblico e dedicata ad orti urbani. Ci potrà essere un posto dove ormeggiare, uno spazio per un barbecue, il prato per giocare coi bambini. La parte edificata, invece, servirà a ripagare i costi di gestione della parte pubblica ma sempre in base a delle decisioni prese dalla collettività. La gestione dell’isola sarà no-profit ed eco-sostenibile e tutti gli utili saranno dunque reinvestiti sull’isola stessa ma soprattutto la gestione sarà partecipata. Ogni azionista avrà gli stessi diritti degli altri, senza scale di valori in base alle quote.

“Abbiamo ricevuto lettere da ogni parte del mondo, e da ogni parte d’Italia lettere di persone che amano Venezia, che sostengono il nostro progetto di una Poveglia verde ed ecosostenibile, e soprattutto che vogliono quei giardini restituiti alla gente e liberamente fruibili. Le lettere più toccanti per noi sono quelle di discendenti di emigrati, ci hanno scritto anche nipoti di ex custodi dell’isola e di persone che a vario titolo ci hanno lavorato nel passato» spiegano i promotori dell’iniziativa. Così l’Associazione per Poveglia ha attivato una piattaforma on-line, raggiungibile all’indirizzo message-in-a-bottle.org, da cui si può aderire al progetto e ottenere le istruzioni per il versamento della quota minima per contribuire al fondo per partecipare all’asta.

Perchè, nonostante tutto, la Laguna ... e anche i fantasmi (che si racconta abitino l'isola di Poveglia), restino di tutti, patrimonio inalienabile dell'Umanità.

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