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Turisti per... Shopping!

Se siete stanchi di pensare alla vacanza dei sogni alle Isole Fiji, se invece della natura incontaminata siete affascinati dalle mille luci colorate e dalle atmosfere patinate e ovattate, se volete una vacanza a colpi di carta di credito invece che di pinne allora, la vacanza che fa per voi è quella dello shopping.
Chi organizza tour di gruppo, e non solo, sa bene che non è perdonabile commettere l’errore di non lasciare del tempo libero ai partecipanti da dedicare allo shopping; ed è così che la nuova frontiera del consumo mette d’accordo fanatici dello shopping e vacanzieri in cerca di svago proponendo weekend che coniugano la scoperta del territorio a escursioni nei templi dello shopping: outlet, spacci, fashion district.

Fino a qualche anno fa andare all’outlet o allo spaccio era una cosa che si risolveva in una mezza giornata. Le cose sono parecchio cambiate e ci sono agenzie di viaggio che includono nei loro pacchetti l’escursione all’outlet o ad uno dei Fashion District che cominciano a invadere la penisola. Il modello è quello dei grandi Shopping Mall americani, vere e proprie città all’interno delle quali perdersi, fare degli ottimi affari e tornare a casa soddisfatti e, perché no, divertiti. E’ naturale che, in tempo di saldi, questo tipo di “viaggio” è ancora più conveniente. In tempi di crisi gli outlet hanno preso il sopravvento poiché garantiscono acquisti di alta qualità con le migliori marche a prezzi contenuti per tutto l’anno. Le proposte dei Tour Operator o delle agenzie coniugano la visita ai negozi alla scoperta del territorio, degustazioni enogastronomiche e escursioni ai monumenti significativi.

Le Marche sono regione italiana con la maggiore concentrazione di spacci: outlet di Tod’s e Hogan, Armani e chi più ne ha più ne metta. Per chi ama il mare la Calabria potrebbe essere una ottima alternativa. A Praia a Mare si trovano gli spacci di Missoni, Hugo Boss, Valentino e Malboro Classic. Per gli amanti della riviera romagnola che desiderano sfoggiare i nuovi acquisti nelle lunghe nottate in discoteca non mancano occasioni tra le quali a Cattolica lo spaccio di Max Mara. Tra gli outlet più noti, a poca distanza dall’Italia, ricordiamo il FoxTown di Mendrisio, in Svizzera, vero e proprio tempio dello shopping con oltre 250 brand in 160 negozi. C’è poi il Fashion District di Mantova, il Franciacorta Outlet Village nel bresciano, Vicolungo Outlet di Novara, il Fidenza Village sull’Autostrada del Sole e il Serravalle Designer Outlet sulla Milano Genova. Vere e proprie cittadelle commerciali dove ci si reca per acquistare capi d’abbigliamento, borse firmate, oggetti d’arredamento e molto altro con prezzi scontati dal 30 al 70%.

E in estate questi luoghi diventano delle vere e proprie oasi dove trovare un po’ di refrigerio al caldo torrido delle città, ascoltare musica, mangiare un gelato e trascorrere altri momenti di divertimento e di svago alternandoli allo shopping. La tendenza non è nuova per chi invece, abituato a viaggiare all’estero, sa bene come lo shopping tour è un must negli Stati Uniti. Negli ultimi tempi, con l’euro più forte rispetto al dollaro, sarebbe il caso di fare una capatina oltreoceano partendo senza valigie per ritornare carichi di ogni ben di Dio. Gli hotel offrono servizi navetta per recarsi nei Fashion District dove c’è un risparmio assicurato del 75%.


L’aspetto dei grandi Centri commerciali è il più vario e, ultimamente, si è diffusa la tendenza di affidare i progetti degli Outlet a importanti architetti o designer e di realizzare al loro interno degli hotel per intercettare i flussi turistici organizzati. Molfetta ha l’aria di un villaggio vacanze, Valmontone quello di un set cinematografico, Mantova è in stile rinascimentale.


Ma è tutto oro quel che luccica? Naturalmente, come ogni tendenza che si rispetti, esistono le dolenti note. Nel caso degli Outlet, la loro esistenza e diffusione è, per alcuni, lo specchio attraverso il quale vedere riflessa l’immagine del nostro Paese e di una parte del mondo occidentalizzato. Il mondo degli outlet è quello che racconta Aldo Cazzullo, nota firma del giornalismo italiano, nel libro dal titolo Outlet Italia (Mondadori). Cazzullo scrive di una Italia dove i centri commerciali sostituiscono paesi e dove si trova tutto: case finte che ospitano non persone ma negozi, bar, ristoranti, servizi igienici, sportelli bancomat discoteche, cinema, fontane, panchine. Attraversando l’Italia Cazzullo passa da un outlet all’altro, viaggia all’interno di centri commerciali nati per sostituire quelle che un tempo erano luogo di incontro, di scambio di idee, di conoscenza: le piazze. Nell’analisi di Cazzullo gli outlet sono luoghi finti, non-luoghi per dirla con Marc Augè, dove moltissimi entrano per trascorrere il tempo libero più che per acquistare. Luoghi di controllo sociale all’interno dei quali si orientano il gusto e gli interessi dei cittadini.












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