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I Camuni. Una civiltà antichissima protagonista delle straordinarie incisioni rupestri della Valcamonica

Chi erano i Camuni? Una civiltà antichissima è protagonista delle straordinarie incisioni rupestri della Valcamonica.

La Valcamonica nasconde le tracce di una civiltà antichissima, quella dei Camuni, tra i massimi produttori di incisioni rupestri al mondo: più di 300.000 lungo settanta chilometri degli oltre novanta del tracciato della valle. La Valcamonica fa parte delle Alpi Retiche e insiste all'interno del territorio della provincia di Brescia. Il nome della valle deriva dai suoi primi abitanti, i Camuni, che furono conquistati da Roma nel 16 a.C.

Per molto tempo la valle fu ricoperta da uno spesso strato di ghiaccio che faceva parte di quella calotta che negli ultimi due milioni di anni ha interessato l'arco alpino. Circa 12.000 anni fa i ghiacci si ritirarono lasciando le superfici dei fianchi della valle perfettamente levigate, immense lavagne di arenaria permiana, utilizzate dalla popolazioni preistoriche per lasciare i loro segni, raccontare la loro vita, rivolgersi agli dei che adoravano con immagini propiziatorie.

Le figure incise sui massi della Valcamonica rappresentano il più imponente complesso di arte rupestre di tutto il continente europeo, il più ricco per quantità, il più vario per temi, il più ampio per cronologia. Gli archeologi suddividono l'arte preistorica in due grandi gruppi: quella parietale( dipinti e incisioni all'interno di grotte) e incisioni rupestri( manifestazioni artistiche incise sulle rocce esposte agli agenti atmosferici). Le incisioni dei Camuni testimoniano e raccontano l'evolversi di un popolo dal Paleolitico superiore fino alla conquista romana. L'eccezionale fenomeno artistico si concentra principalmente nella porzione centrale della valle.

I territori comunali di Capo di Ponte, Nadro, Cimbergo e Paspardo ne ospitano la concentrazione più ampia in assoluto. Capo di Ponte, sede del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, ne è il centro di riferimento.
La gente dei luoghi in dialetto chiama le incisioni pitoti, cioè pupazzi. A ben guardarli sembrerebbero creati da un Keith Haring ante litteram anche se non sapremo mai i nomi degli autori di questo incredibile repertorio immaginifico.

I pitoti furono scoperti nel 1909 quando Walther Laeng, un geografo bresciano, diede notizia del rinvenimento di due massi incisi al Pian delle Greppe presso Cemmo. I due massi costituiscono oggi uno dei più importanti monumenti dell'Età del Rame in Italia.

I Camuni si stanziarono stabilmente in Val Camonica nel 5000 a.C. quando, grazie ai cambiamenti climatici, l'ambiente offriva ampie praterie per gli animali e abbondanza di frutti spontanei. A partire da questo momento l'agricoltura e l'allevamento del bestiame divennero elementi essenziali dell'economia umana. Le incisioni che datano a questo periodo rappresentano il culto, le cerimonie rituali, l'agricoltura, l'allevamento del bestiame, la fecondazione, la procreazione e la figura umana diventa il tema centrale mentre per un periodo precedente si riscontrano soprattutto rappresentazioni di grandi animali. Il periodo successivo è invece caratterizzato da elementi geometrici, spirali e cerchi concentrici con una progressiva perdita di importanza della figure antropomorfe. Tra i simboli più rappresentati si trova la cosiddetta “rosa camuna” divenuta il simbolo-logo della Regione Lombardia.

L'inizio dell'Eneolitico porta in Valcamonica importanti cambiamenti. La scoperta della ruota e le realizzazione dei carri favoriscono le comunicazioni e i contatti con il mondo esterno. Sul piano artistico il cambiamento si riflette nella rappresentazione di esseri umani e animali, di carri e di armi con asce e alabarde che si riferiscono al potere politico all'interno della comunità.

Una ulteriore evoluzione nella società camuna avviene tra il secondo e il primo millennio a.C. La specializzazione in ambito agricolo e le conquiste tecnologiche suddividono la società in agricoltori, commercianti, artigiani, guerrieri e religiosi. Nelle incisioni rupestri diventano più frequenti i temi della divinità e dell'eroe, il culto dei morti, le danze, la guerra. Le figure da statiche diventano dinamiche, è il momento più maturo dell'arte camuna. Le ultime espressioni dell'arte rupestre dei Camuni sono databili al periodo romano e si arrestano definitivamente in epoca paleocristiana.


Nel 1979 l'Unesco decide di annoverare le incisioni della Val Camonica tra i Beni Patrimonio dell'Umanità. Si tratta del primo riconoscimento Unesco italiano. Il carattere di eccezionalità delle incisioni camune deriva non solo dalla quantità quanto dalla persistenza millenaria della tradizione istoriativa che non ha eguali nella preistoria europea.

Un itinerario affascinante quello attraverso la valle alla scoperta di un mondo preistorico dalle dinamiche magiche e misteriose, un mondo fatto di simbolismi e riti propiziatori e la cui struttura sociale e religiosa affondava le proprie radici in un necessario confronto con la prorompente e selvaggia natura della valle.

www.sitiunesco.it
www.rupestre.net
www.archeocamuni.it
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