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La banda del Buco

Non è una nuova e temibile banda di ladri ma è l’esercito dei 60-70 mila praticanti iscritti alla Federazione del Golf Club Italiano.

Il Golf, gioco di origine anglosassone, ha affascinato e continua ad affascinare quanti non vi vedono solo uno dei molti sport da praticare all’aperto ma coloro i quali lo associano a un vero e proprio viaggio, un itineario, un cammino da compiere, in solitudine o in compagnia in una successione di tappe che sono sì prestabilite ma che non mancano di riservare sorprese, incognite, talvolta imprevisti, dall’inizio alla fine…proprio come durante viaggio. Il percorso canonico del golf comprende 18 buche e si snoda per 6 o 7 chilometri all’aperto in contesti naturali ricchi di verde, di alberi, di acque (laghi, laghetti, fiumiciattoli, ruscelli). Un percorso accidentato fatto non solo di buche ma di dislivelli del terreno; una avventura all’interno della quale i partecipanti, amici o rivali, hanno la stessa meta. Il golf, come pretesto per compiere un viaggio in campagna al mare o sui monti, muove in Europa un milione circa di turisti ogni anno che dai Paesi nordici scendono a sud verso i Paesi dell’area mediterranea in cerca di sole e di temperature miti o calde. Un ottimo modo per prolungare la stagione estiva nei Paesi Mediterranei e per fare incoming anche in stagioni tradizionalmente non vocate al turismo, l’autunno, la primavera e spesso anche l’inverno. Il nostro Paese e le regioni più meridionali hanno tutte le carte in regola per sviluppare e contendere questo turismo sportivo agli alri Paesi del Mediterraneo che già da tempo hanno giocato la carta vincente del golf come, ad esempio, la Spagna, il Portogallo, la Gecia, la Tunisia, il Marocco, l’Egitto. Ma non ci sono solo le cifre che riguardano gli iscritti alla Federazione a far ben sperare per il turismo sportivo, ci sono anche gli incrementi che lo sport ha subito e soprattutto tra le donne e i giovani e che, oggi, lo rende più acessibile a tutti, meno elitario rispetto all’idea che se ne aveva nel passato. Sono 300 i campi italiani, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia e costituiscono una ottima base di partenza per completare il viaggio sportivo con gli itinerari turistici culturali ed enogastonomici delle Regioni Italiane. La Lombardia è la regione che possiede più impianti, sono 56 i campi e tra i più prestigiosi sia per le gare e i tornei che vi si svolgono, che per i contesti particolarmente affascinanti come i Campi delle località del Lago Maggiore o ancora il Circolo di Bergamo l’Albenza con le buche sopraelevate, i filari d’alberi, i ruscelli e i laghetti. In Toscana sono 34 gli impianti ed è proprio a Firenze che nasce la tradizione del gioco del Golf in Italia con il Florence Golf Club la prima associazione golfistica italiana fondata nel 1886. Nel Lazio gli impianti sono 24 concentrati in provincia di Roma e a Roma città si può organizzare una incredibile miscela fatta di sport e cultura nel circolo centenario dell’Acquasanta circondati dalle rovine dell’antico acquedotto romano. Walter Veltroni, Sindaco di Roma ha anche deciso di destinare una vasta area sulla Cristoforo Colombo per realizzare il primo campo pubblico della Capitale, una inizietiva che non mancherà di avvicinare allo sport un numero sempre maggiore di appassionati, praticanti e curiosi. Al sud è possibile giocare tutto l’anno grazie al clima e alle giornate di sole che superano quelle della altre regioni italiani. Le isola maggiori sono state le prime a dotarsi dei campi da golf. La Sardegna possiede due strutture di primordine: l’impianto di Is Molas a 27 buche vicino Cagliari e, a nord, l’esclusivo Club del Pevero nel cuore della Costa Smeralda. In Sicilia da Palermo a Catania si gioca a golf sulle Madonie o nel Parco dell’Etna tra rocce laviche e dirupi con sullo sfondo l’incantevole baia di Taormina.

Per chi vuole scoprire i segreti del golf, gli impianti italiani, oltre alle informazioni turistiche, le escursioni, l’ospitalità, la buona tavola e i prodotti tipici locali, è stata pubblicata un po’ di tempo fa una guida, edita da Pendragon e intitolata Grande Libro del Golf in Italia. Una guida pratica e completa per il golfista in vacanza che, dopo aver riposto ferri, bastoni e plline nella sacca, può andare alla scoperta del patrimonio storico e artistico della zona in cui si trova e delle tradizioni eno gastronomiche.

:: Campi da Golf in Italia
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