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Ci dividiamo l'auto? Il carpooling in Italia

Sembrano lontani i tempi della scuola quando l'amico ti passava a prendere in vespa ogni mattina e tu ricambiavi al pomeriggio portando lui in palestra.

Eppure le cose non sono tanto cambiate se la bella abitudine di condividere un mezzo sta prendendo piede anche in Italia e stavolta non è solo roba da adolescenti in vespa. Si chiama carpooling e fa rima con mobilità sostenibile.

Il carpooling è una modalità di trasporto intelligente per cui un utente condivide la propria auto con persone che devono viaggiare lungo lo stesso tragitto. Non si tratta di una pratica recente legata a recenti esigenze di risparmio ma è una modalità di trasporto che prese piedi negli Stati Uniti quasi contemporaneamente alla nascita dell'automobile la quale, essendo ancora un lusso, veniva condivisa da più persone.

Dopo qualche anno per incentivare la pratica del carpooling i manifesti delle pubblicità recitavano (era l'indomani della Seconda Guerra Mondiale): “Quando guidi da solo guidi con Hitler!”. La pratica del condividere l'auto continua ad essere diffusa soprattutto nei Paesi del Nord Europa e negli Stati Uniti tuttavia, negli ultimi anni, si registra un incremento anche in Italia che è notoriamente restia ad accogliere a braccia aperte iniziative per una esistenza più sostenibile e molto legata agli status symbol tra i quali primeggia l'automobile.

I canali privilegiati per la diffusione di un'abitudine sana ed economica sono le piattaforme web che consentono, a chi cerca e a chi offre un passaggio, di incontrarsi e definire al meglio i dettagli organizzativi del viaggio o del tragitto giornaliero. Le piattaforme web hanno il compito implicito di far superare eventuali pregiudizi nel condividere un viaggio in auto con degli sconosciuti. Grazie alla possibilità di inserire commenti è infatti possibile conoscere in anticipo il comportamento abituale dell'eventuale compagno di viaggio facilitando il superamento della diffidenza e l'accettazione alla condivisione dello spostamento.

Nel febbraio 2011 uno studio sul carpooling in Italia divulgava i dati riguardanti questa pratica ancora giovane, in tutti i sensi, per l'Italia. A provare la condivisione dell'auto sarebbero soprattutto i giovani di età compresa tra 18-24 anni (31%), il 25% sono invece gli utenti da 25 a 34 anni. Il numero dei carpooler aumenta di giorno in giorno e i posti condivisi hanno raggiunto quota centomila con una crescita delle offerte di passaggio negli ultimi dodici mesi del 138% ed un numero di passaggi disponibili che si attesta su quota 20 mila. La tendenza è naturalmente più diffusa nelle grandi città italiane con Roma e Milano in testa mentre le regioni dove il carpooling è maggiormente sfruttato sono L'Emilia, la Toscana e la Lombardia.

Il divario è molto netto tra nord e sud, mentre il dato significativo riguarda le donne: stando alla ricerca il 36% degli utenti appartengono al gentil sesso. Riguardo alle province quella dove il carpooling è più sfruttato è Belluno, seguita da Pistoia, entrambe con oltre 500 posti condivisi ogni centomila abitanti. Tra le tratte più richieste la Milano-Roma con oltre 13 mila ricerche di passaggi nell'ultimo anno, la Roma-Bologna, la Roma-Firenze e la Firenze-Milano; molto richieste anche Torino-Roma, Roma-Lecce, Milano-Bari e Milano-Napoli.

Le curiosità dello studio riguardano le marche delle automobili e naturalmente la “tipologia” dei passeggeri: chi guida Fiat, Peugeot o Nissan è un po' meno propenso a condividere l'auto; a differenza invece di chi viaggia a bordo di Volkswagen, Volvo, Opel, Toyota e Mercedes, che preferisce guidare in compagnia. Chi condivide l'auto ama le lingue straniere: l'84% parla l'inglese e il 34% il francese. Ma c'è anche chi parla russo, svedese, giapponese, indonesiano. Le professioni sono le più svariate: oltre ai numerosi studenti, condividono l'auto impiegati, tecnici, operai, membri dell'esercito e dirigenti di azienda.

Al di là delle curiosità o di quella che da noi sembra ancora una novità il carpooling fa risparmiare e riduce le emissioni inquinanti. Quante automobili viaggiano in strade e autostrade con un solo passeggero alla guida? Sono la maggioranza ma un sedile vuoto può valere circa 500 euro l'anno.

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