Dove vuoi andare?
Ospiti e camere
...
IT | Cambia lingua Preferiti Vicino a me Inserisci la tua struttura
Regioni Località turistiche Punti d'interesse Offerte Last Minute
B&B Day
primo weekend di marzo
Settimana del Baratto
terza settimana di novembre
BarattoBB
baratto tutto l'anno in B&B
BB25
25 Euro tutto l'anno
B&B Card
richiedila gratis
Come aprire un B&B Mondo B&B Blog Magazine Turismo Speciali Eventi Fiere Punti d'interesse Suggerisci un punto d'interesse Tesi universitarie sul B&B
(Guadagna 100 Euro)
Scopri i B&B migliori B&B Europa
FAQ e contatti Note legali, Cookie Policy, Privacy Area Riservata Gestori
Italiano English Français Deutsch Español

Golf Mania. Una opportunità per il turismo in Italia.



Diventeremo tutti Tiger Wood?
In Italia, 60-70 mila praticanti sono iscritti alla Federazione del Golf Italiano e il golf si conferma come lo sport che ha avuto il maggiore incremento negli ultimi anni con una percentuale positiva del 108% soprattutto tra donne e giovani.

Un dato che contribuisce indubbiamente a rendere questo sport, da sempre associato a “persone snob con la puzzetta sotto il naso”, un po’ meno elitario. Il Golf, gioco dall’eleganza tipica anglosassone, ha sempre affascinato e continua ad affascinare tutti coloro che lo considerano non solo uno dei molti sport che si possono praticare all’aria aperta ma soprattutto un vero e proprio viaggio, una sfida, un cammino da compiere in una serie di tappe successive che possono sempre riservare, al pari di un viaggio, molte sorprese e imprevisti. Non è importante il raggiungere la meta, è sicuramente più intrigante compiere il cammino per raggiungerla. Il percorso classico del golf prevede 18 buche che si snodano per 6 o 7 chilometri all’aperto in contesti ricchi di alberi, di verde, di acque (laghi, ruscelli). Un percorso mai lineare, ma volutamente accidentato, ricco di dislivelli.
Sono moltissime le tradizioni che rimandano all’origine di questo sport, immediato, apparentemente semplice, come il gioco del pallone. C’è chi dice sia nato all’epoca dell’Impero Romano quando si giocava con una pallina imbottita di piume. Altri ancora sostengono che il golf provenga dalla Cina dove si giocava fin dal 200 a.C. Gli scozzesi si arrogano la primogenitura poiché vi giocavano già nel XII secolo sulle dune sabbiose tra mare e terraferma. Naturalmente è dall’Inghilterra che lo sport si diffuse in tutto il mondo grazie a degli appassionati che lo portarono nelle Colonie, durante l'espansione dell'Impero. Fu dopo il 1920 che il golf acquistò una reale importanza negli Stati Uniti e che gli Americani, con il loro tipico entusiasmo, apportarono molti progressi nelle tecniche del gioco.
Anche la pallina da golf ha una storia. Nel ‘600 era di cuoio, imbottita di piume, a metà ‘800 di guttaperca (sostanza in lattice), poi fu la volta del caucciù. Le misure erano a scelta del giocatore.
Oggi le palline (con nucleo interno in gomma piena) pesano 46 grammi e hanno un diametro di 4,1 cm.

Tuttavia, al di là della storia e delle misure delle palline da golf, sono soprattutto i dati, e le possibilità offerte al turismo dall’incremento dello sport e delle strutture deputate ad accogliere i giocatori, a rendere di buonumore il comparto turistico italiano e meridionale in special modo. Il Golf muove in Europa un milione di turisti ogni anno. Vengono da nord soprattutto e si dirigono verso l’area mediterranea dove le temperature, miti o calde, permettono di prolungare la stagione “golfistica” anche in quelli che turisticamente sono mesi di bassa stagione come l’autunno o i primi mesi invernali. I Paesi del Mediterraneo come la Spagna, il Portogallo, la Grecia, la Tunisia e il Marocco hanno da tempo giocato la carta del golf per destagionalizzare o diversificare l’offerta turistica. Il nostro Paese ha tutte le carte in regola per poter approfittare del trend positivo e … paradossalmente, “fare buca” :-) e ... non buchi nell’acqua.
In Italia ci sono circa 300 campi da golf, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. La Lombardia è la regione che possiede più impianti e tra i più prestigiosi sia per le gare e i tornei che vi si svolgono, che per i contesti particolarmente affascinanti come i Campi delle località del Lago Maggiore o ancora il Circolo di Bergamo l’Albenza con le buche sopraelevate, i filari d’alberi, i ruscelli e i laghetti. In Toscana sono 34 gli impianti ed è proprio a Firenze che nasce la tradizione del gioco del Golf in Italia con il Florence Golf Club la prima associazione golfistica italiana fondata nel 1886.
Al sud è possibile giocare tutto l’anno grazie al clima e alle giornate di sole che superano quelle della altre regioni italiani. Le isola maggiori sono state le prime a dotarsi dei campi da golf. La Sardegna possiede due strutture di primordine: l’impianto di Is Molas a 27 buche vicino Cagliari e, a nord, l’esclusivo Club del Pevero nel cuore della Costa Smeralda. In Sicilia, da Palermo a Catania, si gioca a golf nello straordinario contesto delle Madonie o nel Parco dell’Etna tra rocce laviche e, sullo sfondo, la Baia di Taormina.

Viaggiare seguendo gli itinerari del golf in Italia permette di completare il viaggio sportivo con itinerari culturali ed enogastronomici. Non solo, se un tempo, per potere cominciare a giocare a golf, ci si doveva necessariamente iscrivere ad un circolo, oggi, basta prendere la tessera federale del valore di 75 euro l’anno che permette di entrare nei campi italiani e di tutto il mondo. Possiamo ben affermare che il golf può diventare alla portata di tutti. Inoltre, recentemente, il Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha annunciato un ddl per sostenere la nascita di nuovi campi da golf grazie ad un provvedimento che, non prevedendo finanziamenti pubblici, sostenga invece le società private che vogliono costruire campi da golf e annesse strutture per l’ospitalità a patto che il tutto venga realizzato in maniera ecosostenibile ed ecocompatibile, filosofia che sta alla base dello sport più a contatto con la natura.

Metà degli spostamenti di chi gioca a golf, lo ripetiamo, sono fuori dai periodi di alta stagione e dunque il golf crea flussi proprio nei momenti in cui la domanda langue. In genere un giocatore di golf, avendo maggiore disponibilità economica, si ferma per un periodo più lungo nel nostro Paese approfittando dell’occasione per scoprire la cultura e la gastronomia. Il golf, dice qualcuno “porta belle strutture, ricche, è un volano che fa partire il settore edile, il made in Italy dell’arredamento e del design, mette in mostra il nostro Paese. Un bel campo da golf, insomma, fa guadagnare tutti”.

Qui di seguito un link di acceso ai principali campi da golf italiani:

www.bed-and-breakfast.it/campi_golf_italia.cfm

1) L'Osservatorio Nazionale per il Turismo delinea un profilo del turista golfista che spende in media 90 euro al giorno, contro i 53,83 euro della spesa media quotidiana turistica. Il comparto genera, in Europa, un giro d’affari attorno ai 50miliardi di euro, mentre in Italia gli introiti diretti si attestano sui 350 milioni. Il Ministero del Turismo afferma che "Il provvedimento non comporta alcun onere per le casse dello stato, mentre, a regime, potrà produrre nuove entrate fiscali."


Letture: 8124