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Autostoppisti del Terzo Millennio

Dove sono finiti gli autostoppisti? Fino a qualche anno fa se ne incontravano di più lungo il ciglio di strade statali e provinciali. Una volta autostoppista lo sono stata anche io a quattordici anni con una mia amica per un tragitto in realtà alquanto breve.
Chi di noi (donne) non ha mai sognato di incontrare lungo l’asfalto l’autostoppista ladro di Thelma e Louise interpretato da un Brad Pitt in splendida forma? Probabilmente non lo troveremo più “on the road” animato da quello spirito della beat generation che ebbe in Jaques Kerouac un punto di riferimento. Non lo troveremo, ah noi, poiché il popolo di quelli “zaino in spalla” ha traslocato sul Web. Lo zaino è stato sostituito da una moderna piattaforma tecnologica 2.0.
Dimentichiamo il noto Pudding Shop di Istanbul che negli anni Sessanta e Settanta, gli anni d’oro dell’autostop, era il luogo di ritrovo degli Hippy di tutta Europa. Su una bacheca all’interno del locale venivano attaccati centinaia di annunci e tra una tazza di tè, caffè e qualche “sigaretta” i viaggiatori che volevano intraprendere la pista hippy si scambiavano informazioni e lasciavano comunicazioni per parenti e amici. Nel Terzo Millennio le bacheche sono state rimpiazzate dalla schermata di forum, social network, siti e diari di viaggio. Una miriade di dati che non passano attraverso una agenzia viaggi ma hanno un approccio più diretto. L’autostop è una di quelle pratiche che dall’avvento della rete ha guadagnato molto sposando anche il pensiero sostenibile.

In soldoni cosa è l’autostop? Un modo per dividere l’auto, abbattere i costi e dare un taglio all’inquinamento. La nuova frontiera dell’autostop è il CARPOOLING (in inglese auto di gruppo) che consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone con il fine principale di ridurre i costi del trasporto e l’emissione di gas nocivi all’ecosistema. La vicinanza con l’autostop classicamente inteso consiste nel fatto che persone molto diverse tra loro e che non si conoscono condividono un viaggio in auto. Lo scarto rispetto all’autostop è che invece di trattarsi di un’avventura si tratta di una soluzione concreta anche se, non si sa mai, ci si potrebbe imbattere in una bella avventura o incontrare sul web il ladro-autosto – Pitt-a.
Per chi volesse provare ad andare al lavoro con gente nuova ed evitare di prendere la propria auto ogni giorno, per chi volesse organizzare un viaggio condividendo le spese esiste il sito Il sito www.roadsharing.com . Il sito, creato da un gruppo di programmatori fiorentini, permette di far incontrare domanda e offerta di passaggi. Per accedervi basta effettuare il Log In inserendo i propri dati, il luogo di partenza e quello di arrivo. La novità di questo sito è che i luoghi verranno georeferenziati grazie alle mappe di Google. Basta rimanere in attesa di chi cerca un passaggio in quella direzione. Chi invece ha bisogno di un passaggio può inserire il percorso desiderato e attendere una proposta di autostop on-line. Ad inoltrare le comunicazioni ci pensa il sito che stabilisce un contatto tra i futuri compagni di viaggio in versione completamente gratuita. Grazie all’abbinamento con Google Maps le ricerche vengono effettuate in base alle coordinate geografiche permettendo di trovare passaggi con partenza e arrivo vicino a quelli ricercati e facilitando le possibilità di incontro.
Tra le formule di condivisione, quest’ultima uno dei cardini del WEB 2.0, c’è una novità dedicata al viaggiatore fai da te che abbia un ottimo spirito di adattamento. La tendenza del momento, rivolta soprattutto ai viaggiatori più giovani, è il coachsurfing (www.coachsurfing.org ) un sistema di ospitalità gratuita online che viene tradotto con l’espressione “saltare da un divano all’altro”. Il sistema è stato creato da un programmatore americano giovanissimo e con la passione dei viaggi. Il Coachsurfing mette in contatto persone di tutto il mondo (238 nazioni e oltre 71.000 città). Da una parte si trova chi mette a disposizione il divano della propria casa o anche un angolo del giardino dove poter piantare la tenda, mentre dall’altra c’è chi cerca un posto letto per soggiornare una notte o qualche giorno in una città.Ci si registra al sito, si inseriscono i propri dati anagrafici indicando la città di residenza e la disponibilità ad ospitare un membro della community. Il coach surfing è anche un sistema utile all’instaurarsi di belle amicizie e di ritornare un po’ alla spensieratezza e ai tempi dell’Università quando si condivideva l’appartamento con altri ragazzi. E poi, vuoi mettere, una bella svedese potrebbe avere bisogno proprio del tuo divano, come negarglielo!

E oltre ai divani, su internet si trovano anche i compagni di viaggio. Sono oramai parecchi i siti che forniscono questa possibilità (www.amicinvacanza.it ; www. viaggiatorionline.com; www.turistipercaso.it ; www.vagabondo.net ; www.ilgiramondo.net ). Uno spirito d’avventura alimentato anche dai diari di viaggio che impazzano in moltissimi siti tematici. Il diario di viaggio non è solo un patrimonio indispensabile al proprio vissuto emotivo e culturale ma diventa una eredità da lasciare sul web con informazioni, consigli, dritte agli internauti che intendono compiere lo stesso itinerario.


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