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Chiesa di Santa Maria in Betlem
Pur dovendo adattarsi ai mutamenti del rituale liturgico e del costume religioso, l’edificio di culto ha mantenuto salva la propria ragion d’essere col persistere della cura d’anime degli abitanti del sobborgo che abbiamo visto crescere attorno ad essa, in relazione al fiume e alla strada per Genova.
L’edificio porta i segni di trasformazioni, manomissioni e restauri, ma dichiara ancora le forme romaniche della seconda metà del XII secolo. Rivela sotto il pavimento il profilo di una più piccola chiesa precedente, un’aula rettangolare con abside emiciclica a est, coincidente con la chiesa attuale in una porzione della facciata e del lato sud, forse della fine del secolo XI, ma presto rifatta per il bisogno di un edificio più grande.
L’impianto a tre navate e tre absidi è articolato dal transetto non aggettante in pianta. La navata maggiore è composta di tre campate quasi quadrate a cui corrispondono in quelle minori tre campate rettangolari.
Testo tratto da: "Le chiese di Pavia - Santa Maria in Betlem" (a cura di Luisa Erba).