Lo sguardo sul barocco napoletano

Pubblicato il 26 Febbraio 2010 | Mostre

Napoli e la Campania rivivono i fasti della stagione barocca grazie a un progetto culturale articolato in un vasto programma di mostre d’arte, performance teatrali e concerti dislocati tra i principali musei e i più fulgidi edifici storici dell’intero territorio regionale.

Quando Caravaggio arrivò a Napoli, nel 1606, aveva già portato a compimento alcuni tra i suoi più grandi capolavori di sempre ma aveva alle spalle innumerevoli guai giudiziari, inclusa una condanna a morte che incombeva sulla sua testa a causa dell'uccisione del nobiluomo ternano Ranuccio Tommasoni, avvenuta nel maggio di quell'anno. A quei tempi, Napoli era tra le città più popolose d'Europa, cosmopolita e vitale, controllata dalla corona di Spagna che aveva già ospitato Tommaso Campanella e che si apprestava a vivere la rivolta guidata da Masaniello, nel luglio del 1647.

La residenza napoletana di Caravaggio, per certi versi, fu qualcosa di simile ad un esilio forzato, presso una delle famiglie aristocratiche più influenti della città campana, i Carafa, che gli garantirono commissioni e protezione. L'arrivo di Caravaggio a Napoli, agli inizi del Seicento, inaugurò di fatto una stagione artistica nuova e affascinante per la città, un movimento culturale – meglio noto come barocco – destinato a rivoluzionare non soltanto l'arte e l'architettura ma ogni manifestazione del pensiero umano, tra cui la letteratura e la musica.

Nel 1606, quando Caravaggio lasciò Roma, in fuga dagli ufficiali giudiziari, il barocco stava muovendo i suoi primi passi: il pittore bolognese Annibale Carracci aveva appena terminato di affrescare le sale di Palazzo Farnese e i giovani Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini, destinati a diventare i massimi riferimenti artistici dello stile, non avevano ancora compiuto i dieci anni di età.

Il barocco

La nascita del barocco si attribuisce generalmente all'azione della controriforma, quella vasta opera di ripensamento di valori attuata dalle gerarchie ecclesiastiche dopo il concilio di Trento del 1563, in risposta al relativismo del protestantesimo e al diffondersi delle eresie in Europa. La necessità di riaffermare dottrine e dogmi secolari ebbe un naturale impatto nell'evoluzione del linguaggio dell'arte, profondamente legata alle commissioni della Chiesa, che ha sempre annunciato il vangelo attraverso l'opera pittorica e scultorea. Da qui l'esigenza di influenzare le emozioni dei fedeli mediante la ricerca di effetti scenici, sovraccarichi di dettagli ed elementi decorativi. L'arte barocca divenne la migliore cinghia di trasmissione popolare dei nuovi valori della Chiesa del tempo.

Le esposizioni di Ritorno al Barocco

Ritorno al Barocco non è una semplice rassegna d'arte temporanea, ma un grande evento capace di ospitare, nello stesso cartellone, un'infinità di conferenze, mostre, spettacoli teatrali e concerti dedicati alla stagione del barocco a Napoli.

La parte più rilevante della manifestazione è costituita dall'esposizione che le dà il nome, curata da Nicola Spinosa e suddivisa in sei mostre tematiche dislocate in altrettante sedi museali partenopee – museo di Capodimonte, castel Sant'Elmo, certosa e museo di San Martino, museo Duca di Martina, museo Pignatelli, palazzo Reale –, in abbinamento a ben 51 itinerari fra chiese, certose, collegiate, palazzi di epoca barocca dell'intero territorio regionale. Se a Capodimonte sono esposte opere dei migliori pittori caravaggeschi – nella sezione Storie sacre e profane da Caravaggio a Francesco Solimena 1606-1747 – e barocchi – nella collezione di Disegni da raccolte pubbliche e private –, castel Sant'Elmo accoglie una mostra di dipinti, sculture e arredi provenienti da chiese e musei della città e una mostra fotografica di Luciano Pedicini sulla Napoli barocca di oggi. Alla certosa e al museo di San Martino si possono ammirare esempi di scultura barocca e una collezione di ritratti e immagini storiche di Napoli mentre al museo Duca di Martina è stato assegnato il compito di rappresentare “Le arti decorative” attraverso un'esposizione di dipinti, mobili, maioliche, porcellane e argenti. Infine, al museo Pignatelli è presentata una vasta serie di nature morte e dipinti con temi naturalistici; al palazzo Reale sono state allestite la mostra Architettura, urbanistica e cartografia da Domenico Fontana a Ferdinando Sanfelice e la selezione di dipinti Intorno alla Natività: scene e momenti di realtà familiare.

Infine, tra le iniziative più curiose e interessanti di Ritorno al Barocco non possiamo non ricordare gli appuntamenti relativi ai Weekend al Museo, pensati per ridisegnare con creatività la funzione stessa del museo, capaci di mettere in relazione le opere d'arte ospitate con performance teatrali, reading e concerti.

Eventi collaterali nella Provincia di Napoli

Musica, poesia e arte barocca in provincia Fino al 6 marzo Portici, Nola, Giugliano, Terzigno, Casoria Rassegna concertistica di musica barocca accompagnata da esibizioni di artisti napoletani che recitano poesie del Seicento e da esposizioni di presepi artigianali napoletani in chiese barocche di particolare rilievo storico e artistico.

Il Barocco napoletano dal mare di Napoli Fine settimana di marzo Costa da Napoli a Sorrento Percorsi guidati e animati sul Barocco napoletano visto dal mare, con punti di imbarco a Napoli e Sorrento. Il 4 e il 27 marzo concerti di musica popolare e barocca.

INFORMAZIONI

Ritorno al Barocco - Da Caravaggio al Vanvitelli
Segreteria organizzativa
Tel. 848/800288
www.ritornoalbarocco.it
napoli e Provincia / fino all’11 aprile

Itinerari della napoli Barocca

I ItInerario - Chiesa del Gesù Nuovo Guglia dell’Immacolata Chiostro di Santa Chiara Palazzo Filomarino (portale) Chiesa di San Domenico Maggiore (sagrestia, Museo del Tesoro) Guglia di San Domenico Palazzo Corigliano Cappella Sansevero Chiesa di Sant’Angelo a Nilo Monte di Pietà (solo il sabato) Chiesa di Santa Maria Egiziaca all’Olmo

II ItInerario - Chiesa di San Pietro a Majella Chiesa di Santa Maria Maggiore (la Pietrasanta) Chiesa di Santa Maria Regina Coeli Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco Chiesa di San Gregorio Armeno Chiesa di San Lorenzo Maggiore (Cappella Cacace) Chiesa di San Paolo Maggiore (Cappella Firrao, sagrestia)

III ItInerario - Porta San Gennaro Chiesa e quadreria dei Girolamini Cappella e Museo del Tesoro di San Gennaro Guglia di San Gennaro Chiesa e Pinacoteca del Pio Monte della Misericordia (Caravaggio) Chiesa di Donnaregina Nuova Chiesa dei Santi Apostoli

IV ItInerario - Chiesa di San Ferdinando Palazzo Zevallos (Caravaggio) Chiesa di Santa Brigida Chiesa della Pietà dei Turchini Chiesa di San Nicola alla Carità Chiesa della Concezione a Montecalvario

V ItInerario - Chiesa dell’Ascensione a Chiaia Chiesa di Santa Teresa a Chiaia Chiesa della Nunziatella Palazzo Serra di Cassano Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone

VI ItInerario - Chiesa di Santa Maria della Sanità Palazzo Sanfelice Palazzo dello Spagnolo

DA VEDERE - Basilica di Santa Maria della Sanità

Eretta ai primi del Seicento su progetto di Fra’ Nuvolo, la basilica è conosciuta con il nome di chiesa del Monacone, in onore del santo domenicano Vincenzo Ferreri. Sorge nel bel mezzo del rione Sanità, sopra alle catacombe paleocristiane di San Gaudioso, e si caratterizza per l’ampia cupola rivestita di maioliche gialle e verdi, la pianta a croce greca con presbiterio rialzato e le sedici cappelle laterali. All’interno si trovano numerose opere barocche: cinque tele dipinte da Luca Giordano, l’Annunciazione e la macchina del Polittico del Rosario realizzate da Giovan Bernardino Azzolino detto il Siciliano, la Madonna della Sanità di Michelangelo Naccherino, lo Sposalizio mistico di santa Caterina e la Santa Caterina da Siena che riceve le stimmate di Andrea Vaccaro, San Tommaso che riceve il cingono della castità di Pacecco De Rosa, la Circoncisione di Vincenzo da Forlì. Dalla sacrestia si accede ad un piccolo chiostro recante una decorazione a “graffito” di Giovan Battista di Pino con le Storie dell’ordine domenicano.

Info: www.santamariadellasanita.it

DA VEDERE - Barock al Museo Madre

In occasione della rassegna campana, il Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina ospita una vasta esposizione concepita da Eduardo Cicelyn e Mario Codognato per evidenziare le somiglianze tra l’arte contemporanea e barocca – “l’intreccio continuo tra reale e immaginario, tra verità e finzione, tra naturale e artificiale” – attraverso le interpretazioni di 28 tra i più conosciuti ed interessanti artisti del nostro tempo. Fino al 5 aprile.

Info: www.museomadre.it

DOVE MANGIARE - Taverna dell’Arte

A due passi da Spaccanapoli, salendo le Rampe di San Giovanni Maggiore, si incontra questa piccola taverna dove si possono ritrovare i piatti tipici della cucina napoletana di terra – la genovese, il baccalà in cassuola, i bucatini con ricotta e pecorino e la salsiccia ripiena alla griglia – ed alcune gustose rivisitazioni, come le polpettine al marsala e le zuppe. Da non perdere gli antipasti serviti su taglieri di legno, la granita di basilico (prima dei secondi), i dolci ed i quaresimali con il marsala. Vini della casa.
RAMPE SAN GIOVANNI MAGGIORE, 1/A - 80134 NAPOLI TEL: 081/5527558 prezzo medio: 20-30 € (VINI ESCLUSI)

CREDITI

Articolo tratto da: IL TURISMO CULTURALE

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