L'Etna diventa Patrimonio dell'Umanità

Pubblicato il 7 Maggio 2013 | Tendenze e Curiosità

E dopo le Isole Eolie, le Dolomiti e il Monte San Giorgio anche il Monte Etna sarà dichiarato Patrimonio dell'Umanità.

L'Italia non è solo scrigno di tesori d'arte ma anche di gioielli naturalistici come l'Etna che possiede alcuni primati. Il riconoscimento al vulcano più attivo d'Europa sarà assegnato il prossimo giugno a Phnom Penh, in Cambogia, in occasione della trentasettesima sessione del Comitato del patrimonio mondiale, cui interverranno rappresentanti di oltre 180 Paesi.

La notizia è stata resa nota dal Neo Ministro per l'Ambiente Andrea Orlando. Un traguardo importante che vede il vulcano catanese balzare agli onori della cronaca non per l'ennesimo risveglio ma per il conferimento di un prestigioso titolo.

Quali sono le Motivazioni che hanno fatto balzare l'Etna in cima a quella che viene definita la “Tentative List” posta al vaglio dei delegati UNESCO?

"L'Etna è più alto vulcano attivo d'Europa, uno dei più grandi e attivi in tutto il mondo e offre diverse bocche che comprendono una vasta gamma di caratteristiche vulcaniche di facile accesso da parte dei visitatori e dei ricercatori; l'Etna ha eruttato molte volte nella storia umana, la sua intensa e persistente attività vulcanica è alla base di miti, leggende e osservazione naturalistica sin dai tempi classici. Di conseguenza, l'Etna è stato conosciuto, studiato e visitato da innumerevoli studiosi e turisti da tutto il mondo; l'Etna è riconosciuto a livello mondiale sulla base della sua notorietà, importanza scientifica, il valore culturale ed educativo, fenomeni naturali superlativi ed eccezionale importanza estetica come simbolo del sito di origine vulcanica; l'Etna è stato, ed è tuttora, un importante centro di ricerca internazionale con una lunga storia di influenza sulla vulcanologia, la geologia e la geomorfologia. L'Etna è dunque un esempio unico di laboratorio naturale scientifico terrestre su aree vulcaniche per lo studio del processo di colonizzazione su superfici nuove di piante e animali della regione biogeografia sia europea, che mediterranea".

E’ un traguardo significativo per l’Italia. Il riconoscimento Unesco, come è già avvenuto recentemente con le Dolomiti, è un’opportunità per il nostro Paese per coniugare la tutela dell’ambiente con la valorizzazione del territorio, investendo così nello sviluppo sostenibile, la strada che dobbiamo percorrere. Con queste parole il neo-ministro Orlando ha salutato la decisione dell’Iucn, che ha riconosciuto l’importanza scientifica ed educativa dell’Etna, l’eccezionale attività eruttiva e l’ultra-millenaria notorietà del vulcano simbolo dell’intera area mediterranea (qui, secondo la mitologia greca, c’era l’ingresso delle fucine di Efesto, dio del metallo e della tecnologia); questo risultato inoltre riconosce il valore delle politiche nazionali di conservazione e il lavoro svolto negli ultimi anni dall’ente Parco dell’Etna e dal Ministero dell’Ambiente. Proprio quest’ultimo aveva proposto al Comitato il monte Etna come possibile “new entry” tra i patrimoni Unesco: l’Iucn ha valutato l’Etna come esempio particolarmente significativo delle grandi ere della storia della terra e dei processi geologici in corso (molti geologi fanno risalire la formazione dell’Etna a 2 milioni di anni fa); per questo motivo si parla apertamente di “eccezionale valore universale” del vulcano.

Il Patrimonio Unesco comprenderà 19.237 ettari situati all'intero del Parco Regionale dell'Etna: un territorio vastissimo e ricco di comunità che da millenni hanno legato la loro storia, la cultura, l'arte e la letteratura alle natura di quella che i catanesi chiamano affettuosamente “a muntagna”.

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