Viaggiar per fede... I dati del turismo religioso

Pubblicato il 5 Novembre 2012 | Tendenze e Curiosità

All'inizio fu il Cammino di Santiago de Compostela, il lungo percorso che i pellegrini, fin dal Medioevo, intraprendevano attraverso la Francia e la Spagna per giungere al santuario di Santiago di Compostela dove si trova la tomba di San Giacomo.

Nel 1987 il Consiglio d'Europa riconobbe l'importanza dei percorsi religiosi quali veicoli culturali e spirituali di primaria importanza. Da allora le mete religiose più importanti si sono alternate sul podio dei flussi turistici e, nel 2011, è stata Medjugorje che, seppur per poco, ha strappato il primato a Lourdes come meta di pellegrinaggio più richiesta all'estero mentre, in Italia, la classifica resta sempre guidata da Roma con la Basilica di San Pietro, seguita da San Giovanni Rotondo e i luoghi di Padre Pio, da Assisi e San Francesco, il santuario della Madonna di Loreto, quello di Pompei e di Sant’Antonio da Padova.

Sono in fase di elaborazione i dati sul turismo religioso emersi dal BITREL (Borsa Internazionale del Turismo Religioso, dei Pellegrinaggi e dei Cammini) di Foggia (dal 24 al 28 ottobre) tuttavia dei numeri sono stati forniti da una ricerca recente dell'Isnart, l'Istituto Nazionale ricerche turistiche.

In Italia il turismo religioso pesa l'1,5% sul totale dei flussi turistici: il 2% sulla domanda internazionale e l'1,1% sulla clientela italiana per un totale di 5,6 milioni di presenze turistiche (3,3 milioni di presenze straniere e 2,3 milioni di presenze legate al mercato italiano). ll turismo religioso è dunque maggiormente legato alla clientela straniera che ne costituisce circa il 60%: il 45,3% arriva dall’Europa ed il 14,9% dai Paesi extraeuropei. Adulto ma non senior, il 41,4% ha tra i 30 e i 50 anni, il 44,4% dei turisti che raggiunge le località italiane per motivazioni religiose utilizza il circuito dell’intermediazione, tour operator ed agenzie di viaggi per l’organizzazione del soggiorno con qualche differenza tra i mercati: gli italiani si affidano a questi canali nel 22,3% dei casi, mentre è più diffuso il ricorso da parte della clientela straniera, con il 59% dei turisti che si affidano alle agenzie di viaggi, in particolare il 54,2% dall’Europa ed il 73,7% dai Paesi extraeuropei.

Vario e differenziato il gruppo di vacanza: viaggiano in compagnia del proprio partner il 32,7%, il 20% invece fa parte di un tour organizzato ed in alternativa è accompagnato da un gruppo di amici (19,7%), il 13,3% sceglie di muoversi con la famiglia, mentre pochi sono i turisti che viaggiano da soli (9,8%). Accanto alle motivazioni religiose (71,9%) i dati del turismo religioso in Italia testimoniano il potenziale del bene religioso come risorsa per lo sviluppo sostenibile del territorio. L'attenzione ai santuari e ai luoghi di culto costituisce una valida occasione di interesse per le opere d'arte e rappresenta anche la possibilità di conoscenza del territorio all'interno del quale essi insistono diventando la destinazione di un turismo colto e di qualità. Il 42% dei turisti sceglie infatti le località italiane anche per la ricchezza del patrimonio artistico e monumentale esprimendo il desiderio di conoscenza di nuovi luoghi (26,3%) oltre che gli usi e i costumi della popolazione locale (21,1%).

Il pellegrino viaggia principalmente in bassa stagione e, come buona parte della domanda di turismo sociale, contribuisce alla destagionalizzazione delle destinazioni. In Italia i turisti motivati da convinzioni religiose spendono mediamente 51 euro pro-capite al giorno, una spesa che risulta complessivamente più alta per i turisti italiani (59 euro) rispetto agli stranieri che spendono 46 euro al giorno (47 euro per gli europei e 43 euro per chi proviene da oltre i confini europei).

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