Où veux-tu aller?
Invités et chambres
...
FR | Cambia lingua Favoris établissements près de chez vous
Régions Sites touristique Points d'intérêt Offres Derniere minute
B&B Day Italie
le premier week-end de mars
La semaine du Troc
la troisième semaine de novembre
B&B Card
obtenir un rabais d'au moins 5%
Spéciaux Points d'intérêt B&B Europe
FAQ et contacts Mentions légales, Cookie Policy, Privacy
Italiano English Français Deutsch Español
points d'intérêt de Bovalino

Palais Morisciano

L’ottocentesco Palazzo Morisciano a Bovalino Marina. L’Ottocento fu per la Calabria e per tutto il Regno di Napoli, un secolo di rinnovamento e di riforme, a partire dall’emanazione, nel 1806, delle leggi eversive della feudalità. Queste ultime dettero una battuta d’arresto alla nobiltà feudale, favorendo la nascita di una nuova classe sociale, la borghesia, la quale rappresentò la committenza della nuova produzione edilizia. In questo contesto nacque la marina di Bovalino, i primi nuclei di pescatori sorsero negli attuali rioni S. Elena e Borgo, mentre il cuore del centro urbano con i palazzi borghesi, si sviluppò intorno alla chiesa e alla Torre Scinosa per opera delle famiglie facoltose di Bovalino Superiore. Tra queste figura la famiglia Morisciano, originaria di Reggio Calabria, giunta a Bovalino nel corso XVII secolo. Essa assunse un ruolo importante nella realtà giuridica e religiosa dell’antico Distretto di Gerace, infatti, tra gli esponenti del casato si ricordano il notaio Giuseppe Morisciano ed i figli Raffaele e Domenico. Questi ultimi gravitarono nella sfera ecclesiastica: Raffaele, nato nel 1811 fu rettore del Seminario di Gerace e dal 1858 Vescovo di Squillace; Domenico, nato nel 1816, seguì la carriera sacerdotale del fratello, arrivando a conseguire la carica di vicario. Palazzo Morisciano, costruito all’inizio del XIC secolo, sorge dirimpetto a Piazza Camillo Costanzo. L’edificio presenta un impianto a schema aperto, con una planimetria ad “elle” rivolta, un tempo, verso il giardino sottostante. Tale tipologia, derivata dalle ville vesuviane, costituisce un’innovazione degli ultimi anni del ‘700, che associa alle caratteristiche del palazzo, quelle della villa, unendo cosi il carattere urbano a quello privato. Gli edifici di questo genere, essendo collocati in modo rappresentativo sulla piazza principale, assumono una rilevanza particolare nel contesto urbano, appartenendo alle famiglie emergenti della città. Il palazzo in esame si caratterizza, stilisticamente, per il suo aspetto neoclassico, ancora oggi parzialmente riconoscibile, nonostante i rimaneggiamenti e gli interventi avvenuti nel corso del XX secolo. L’edificio, originariamente, era composto di tre piani fuori terra, in seguito al terremoto del 1908, fu ridotto di un piano, per prevenire eventuali crolli. Il piano terra, oggi rivestito da lastre di travertino, presentava un trattamento a bugne, proprio per indicare la funzione basamentale di tale livello, su di esso poggiava l’ordine gigante di semicolonne, che si estendeva senza interruzione dal primo al secondo piano. La demolizione dell’ultimo piano fece perdere metà di quest’ordine gigante, che rappresentava uno dei pochi esempi di tale genere in Calabria. La facciata principale, rigidamente simmetrica, è scandita al primo piano da una serie di doppie semicolonne, che individuano cinque partiture verticali. La partitura centrale, di dimensioni maggiori, si caratterizza per la presenza di un loggiato di tre archi a tutto sesto, quelle laterali invece ospitano, ognuna, una porta – finestra con relativo balcone. Le porte- finestre, leggermente sporgenti dal piano della facciata, sono arricchite da modanature lungo i lati e si concludono verticalmente con dei timpani triangolari. La composizione che ne deriva, di gusto neoclassico, è una riproposta dell’edicola rinascimentale. Il prospetto sul lato corto, pur mantenendo il ritmo costante delle bucature, è quello che ha subito le maggiori trasformazioni. Esso è composto dalla parte storica ad est, dove è ancora riscontrabile l’ordine binato, e dalla parte rimaneggiata sul finire del secolo ad ovest. Per quanto riguarda l’interno del complesso architettonico, esso presenta al piano terra una serie di ambienti voltati a crociera, mentre al primo piano gli ambienti di rappresentanza risultano coperti da volte a schifo e a padiglione, dove la pavimentazione, realizzata in cotto, definisce particolari schemi geometrici e floreali. Su questo livello un tempo erano alloggiate una cappella privata e un’imponente biblioteca di diritto, a testimonianza delle professioni esercitate dai membri della famiglia. L’ingresso al primo piano avveniva attraverso una scala esterna addossata all’edificio, che portava ad un ballatoio di distribuzione all’interno della corte aperta sul giardino.