Santuario de Nuestra Señora de la Encina

Il “Santuario di Nostra Signora della Rovere”, è tra i più antichi e rinomati della Liguria, sia per le guarigioni miracolose qui avvenute, sia per il flusso di pellegrini e turisti che vi hanno sostato e continuano a sostare in preghiera. E’ adagiato nella vasta conca compresa tra Capo Cervo e Capo Berta della Riviera dei Fiori, nel comune di San Bartolomeo al Mare. E’ una perla incastonata in un borgo medioevale, tra roveri e ulivi, pini e palme, oleandri e gerani, siepi di buganvillee, aranci e limoni.L’antico e vasto territorio su cui sorge il borgo medioevale della “Rovere”, era denominato “Lucus Bormani”, bosco sacro, le cinque piante di rovere che ancora oggi attorniano il Santuario , sono gli ultimi esemplari di quell’antico bosco. A nord della chiesa, sono stati trovati i ruderi di una “mansio romana”dedicato al Dio della acquee Borman. E' ipotizzabile che esistesse, in quel luogo, un edificio sacro, di epoca paleocristiana o bizantina. Di questa antica origine restano solo indizi storici relativamente alla porzione dell'antico abside e all'antichità della statua di Maria col Bambino del secolo XIV. La statua è stata realizzata con la quercia sulla quale era apparsa la Madonna. santuario della “Madonna della Rovere”, è superbo nelle sue linee architettoniche. Considerando l’antichità delle due feste maggiori, l’Assunta e la Purificazione di Maria che si celebrano rispettivamente il 15 agosto e il 2 febbraio, ipotizza alla Rovere, l’esistenza di una cappella fin dai secoli VII-VIII dopo Cristo. E’ documentata, invece, la sua esistenza nel 1353. La chiesa della Rovere, il 27 luglio 1505, era dedicata al mistero dell’Annunciazione. A partire della seconda metà del 1500, la chiesa subì un rifacimento radicale, e fu costruita a tre navate. Il portale rinascimentale risale al 1553 . Probabilmente anche il campanile risale allo stesso periodo. Negli anni 1809-1810, durante l’epoca napoleonica, fu abbassato di circa un metro il livello del sagrato per impedire all’acqua piovana di confluire all’interno e fu posata la nuova pavimentazione in acciottolato, e infine, nel 1860, fu rifatta la facciata in stile neoclassico.