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Pietra di Bismantova
La Pietra di Bismantova è una montagna dell'Appennino Reggiano, alta 1041 metri e si presenta come uno stretto altopiano dalle pareti scoscese, che si staglia isolato tra le montagne appenniniche.
La pietra è costituita da una roccia calcarea sedimentaria stratificata sopra un livello di marne, il tutto originatosi come fondale marino nel periodo miocenico, circa 15 milioni di anni fa. La successiva fessurazione e frammentazione del livello calcareo, seguita da erosione, ha lasciato intatta la porzione di lastra visibile attualmente, lunga 1 km, larga 240 metri e alta 300 metri rispetto alla pianura circostante e la salita su questo tavolato sommitale è una piacevole e facile passeggiata, premiata da un panorama senza eguali su tutto l'arco appenninico.
Per chi ama invece le scalate, la Pietra è una palestra di roccia tra le più rinomate d'Italia, ottima anche per la recente pratica del bouldering per la quale si prestano i numerosi massi sparsi intorno al monte.
Ai piedi della Pietra nel XVII secolo fu edificato il tuttora esistente eremo benedettino con annessa chiesa aperta al pubblico. Sul luogo era già presente nel 1422 una chiesetta dedicata al S.S. Salvatore. Tra il 1616 e il 1625 la chiesetta fu ampliata e vennero costruiti un convento e una torre campanaria. Il corredo di affreschi quattrocenteschi conservati nella chiesa dell'originale santuario, è realmente degno di nota e tra questi spicca una pregevole immagine della Madonna con il Bambino, opera di maestri emiliani.
La zona è classificata come sito di interesse comunitario della Rete Natura 2000, ed è compresa nel territorio del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano.
La prima menzione scritta di Bismantova compare nella Divina Commedia di Dante Alighieri (Purgatorio, IV, 26).