Wichtige Orte in Sant'Antioco
Catacombe
Tra le prime testimonianze della cristianità in Sardegna fanno certamente parte le Catacombe di Sant'Antioco, sviluppatesi a partire dal III sec. intorno alla cripta dell'omonimo Santo, patrono dell'isola.
Con il riadattamento di cinque camere ipogeiche, facenti parte della vasta area della necropoli punica risalente al VI sec. a.C. (alcuni di questi ambienti sono ancora apprezzabili nella loro completezza e struttura originaria con la stessa visita alle catacombe), la comunità cristiana di Sulci (nome fenicio-punico dell'isola Antiochense), creò un vero e proprio cimitero collettivo per gli aderenti alla fede professata fino alla morte dal "seguace di Cristo" Antioco.
Quest'ultimo, "medico dei corpi e delle anime" originario della Mauritania sarebbe stato deportato, a cavallo tra il I e il II sec. d.C., nell'Isola Sulcitana; in questa terra avrebbe fondato la prima comunità cristiana della zona.
Dopo la morte del martire, fissata dalla tradizione nel 127, il suo corpo venne deposto nel sarcofago (altare oggi all'ingresso delle catacombe).
Le catacombe di S.Antioco conservano tutt'oggi elementi molto importanti, tali da far risaltare il luogo a capo di tutti i complessi cimiteriali della Sardegna.
Vanno a proposito ricordate le pitture murali, pregevoli seppure nella loro frammentarietà, non di minore importanza la tomba a baldacchino costruita nella camera dove la tradizione vede spirare S.Antioco.